L'uomo dei diritti

Pubblicato il 07-04-2024

di Annamaria Gobbato

Questa candela non brucia per noi, ma per tutte quelle persone che non siamo riusciti a salvare dalla prigione, che sono state uccise, torturate, rapite, o sono “scomparse”.
Peter Solomon Benenson (1921-2005), avvocato inglese, fondatore di Amnesty International.

Benenson divenne paladino dei diritti umani dopo aver letto la condanna a sette anni di reclusione di due studenti portoghesi colpevoli di aver brindato alla libertà. Nato a Londra da ricca famiglia ebrea, già durante gli studi ad Eton e Oxford si interessa della sorte dei meno fortunati, come i bambini ebrei profughi e gli orfani della guerra in Spagna. Come avvocato si reca in Spagna per difendere dei sindacalisti accusati dal regime fascista, riuscendo a farli assolvere. Fonda il gruppo Justice, che offre assistenza legale a persone non garantite, e nel 1961 denuncia con un articolo sull’Observer, I prigionieri dimenticati, la condizione dei prigionieri di coscienza.

L’opinione pubblica internazionale si coinvolse e da allora l’opera di Benenson si dipanò attraverso varie altre iniziative in nome dei diritti umani. Prigionieri di coscienza entra nell’uso comune, così come il logo di Amnesty: una candela avvolta dal filo spinato, simbolo di speranza e di libertà. La lotta continua, perché «Solo quando l’ultimo prigioniero di coscienza sarà liberato, quando l’ultima camera di tortura verrà chiusa, il nostro lavoro sarà finito».


Annamaria Gobbato
NP febbraio 2024

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