L’esempio di Nicolas

Pubblicato il 17-02-2024

di Redazione Sermig

In pochi leggendo questa frase penserebbero di trovarsi di fronte a un ragazzo italiano di 26 anni.
E invece è proprio in questo che consiste l’eredità della guerra.


Nicolas Marzolino è un ragazzo di Novalesa, paesino in Val di Susa, e da anni ormai ripete un racconto che sembra uscire dai libri di storia o da un Paese lontano.
Era invece il 2 marzo 2013 quando, insieme a due amici, giovani studenti di agraria come lui, stava preparando un campo per la semina delle patate come esercitazione scolastica. Prima di tornare a casa un oggetto rosso ha catturato la loro attenzione e, con l’innocenza di chi neanche può immaginare cosa sta per succedere, si sono avvicinati per capire che cosa fosse.

Sembrava un lumino da camposanto e quindi l’hanno maneggiato senza pensarci troppo, scherzandoci su anzi. Ma non era quello che sembrava. Nicolas ha perso la vista, la mano destra e alcune falangi della sinistra. Lorenzo ha perso la vista, mentre Stefano, per fortuna, non ha riportato gravi ferite, quantomeno a livello fisico. Era una bomba a mano in dotazione all’esercito italiano durante la Seconda guerra mondiale. Dopo l’incidente, con il sostegno di famiglia e amici hanno iniziato – non senza difficoltà – la loro riabilitazione anche grazie allo sport, forse l’elemento che più di tutti li ha convinti non solo a non abbattersi, ma soprattutto ha dimostrato loro che anche con una disabilità importante si possono fare grandi imprese.
Nicolas è la persona che è anche grazie all’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra APS.

Nel 2023 si contano ben 9 vittime in Italia, di cui 5 morti.
Il dato sembra incredibile, in realtà è coerente con le modalità con cui sono cambiati i conflitti nel corso del XX secolo. Infatti fino alla Prima guerra mondiale la maggior parte delle vittime si registrava fra i soldati, dalla Seconda guerra mondiale in poi le vittime civili di guerra hanno superato tragicamente i primi e oggi ammontano al 90%. Le vittime di oggi sono a tutti gli effetti il risultato di quell’eredità sia morale che materiale.

Gli ultimi dati raccontano un territorio nazionale ancora disseminato di ordigni, uno dei pesanti lasciti della guerra: ogni anno i ritrovamenti e relativi interventi di bonifica sono circa 60mila sulla terraferma e 140mila in mare.

Nicolas spiega spesso durante gli incontri pubblici e con le scuole che essere promotori di pace per tutte le vittime civili di guerra è quasi una scelta obbligata.
Non a caso ANVCG chiama così i suoi sostenitori, che non sono semplici volontari, ma appunto promotori di pace. Nicolas è diventato presidente di sezione nella primavera del 2023 e ha portato tante novità con le sue idee e il suo entusiasmo, consapevole della necessità più che mai attuale di rappresentare e sostenere le vittime civili delle guerre che, ancora oggi sono oltre 30 nel mondo, senza contare le numerose situazioni di conflitto potenziale.

Come ricorda il presidente nazionale Michele Vigne: «Lo statuto dell’associazione già negli anni ‘60 ha esplicitamente messo in connessione il ricordo dei caduti e delle sofferenze delle vittime con l’impegno per l’eliminazione delle guerre e per il ristabilimento, nelle relazioni fra i popoli, dei superiori principi di giustizia e di umana solidarietà, nel ripudio di ogni forma di violenza». Uno dei luoghi privilegiati per seminare questa cultura è senza dubbio la scuola.


IL 14 E 15 NOVEMBRE L'ANVCG HA ORGANIZZATO presso l’auditorium dell’Arsenale della pace del Sermig una conferenza di due giorni dal titolo Un atlante per la pace, rivolto alle scolaresche del territorio. La sera del 14 si è poi replicato con una conferenza rivolta alla cittadinanza dal titolo Pace disarmante.
Scopo dell’iniziativa è stato quello di illustrare il tema della tutela dei diritti umani e civili, messi in pericolo dalle situazioni di conflitto passate e presenti. L’avv. Giorgia Gambino (referente interregionale) ha presentato l’associazione, i dati aggiornati sui conflitti in corso nel mondo e sui migranti da conflitto.
Il giornalista Alessandro De Pascale ha presentato l’ultima edizione dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo soffermandosi sull’effetto delle mine e delle bombe sui civili. Nicolas Marzolino ha raccontato la sua vicenda personale.
Infine Enzo Ferrara (presidente Centro Studi Sereno Regis), ha sottolineato l’importanza del ruolo della società civile affinché la pace venga promossa attivamente e non solo difesa. È stato possibile visitare un museo itinerante degli ordigni bellici, allestito da Renato Silvestre (tecnico BCM, Dipartimento Ordigni Bellici Inesplosi ANVCG), il quale ha tenuto una vera e propria lezione di educazione al rischio di rinvenimento di ordigni bellici inesplosi.


ANVCG nasce nel marzo 1943, diviene ente morale con il nome attuale nel 1947, e nel 1956 ente pubblico che per legge rappresenta e tutela le vittime civili di guerra e i loro familiari (compito mai venuto meno anche a seguito della trasformazione in ente di diritto privato). Oggi l’associazione è una APS- ONLUS con sede a Roma, presente sul territorio nazionale con 79 sedi periferiche e oltre 30 fiduciariati. Nicolas ne è consigliere nazionale e presidente della sezione Piemonte e Valle d’Aosta.
Oltre ai tradizionali compiti di tutela della categoria ANVCG è particolarmente attiva nella promozione della cultura della pace attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione, laboratori nelle scuole, corsi di formazione per tecnici e futuri sminatori. L’obiettivo è quello di far conoscere i rischi legati agli ordigni inesplosi, ponendosi come seminatrice di pace ed educatrice per le nuove generazioni.

Elena Ciampi,
ANVCG Torino sezione Interprovinciale e Interregionale Piemonte e Valle d’Aosta
NPFOCUS
NP gennaio 2024

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