Incontri a Piazza Giovani

Pubblicato il 13-04-2021

di Redazione Sermig

Condividiamo alcuni preziosi contributi che abbiamo ricevuto in que­ste puntate. Con padre Francesco Occhetta abbiamo parla­to di giustizia: «Per le grandi civiltà e anche per la Bibbia la giustizia è la cura delle relazioni con l'altro e l’ingiustizia invece è un’esperienza di rottura delle relazioni con l'altro; quindi un omicidio, uno stupro, un sequestro, un furto, una rapina, sono tutte dimensioni di ingiusti­zia che illuminano nella notte la domanda di giustizia. Per cui come società e come persone, dobbiamo chiederci prima di tutto che cos'è la giustizia. Noi la definiamo in molti modi rispetto all’esperienza che ognuno di noi ha, e in genere prima che ci tocchi nella carne ci dividiamo in giustizialisti e permes­sivisti… La vera giustizia esige che dobbiamo condannare il male che è stato fatto ma salvare la persona che lo fa perché altrimenti il male per male ci porta a distruggerci perché se io uccido in parte mi uccido, se io corrompo in parte mi corrompo, se io tradisco in parte tradisco me stesso. Invece se io riabilito, posso dire davanti all’uomo: tu sei ancora un uomo per me».

Il sociologo Mauro Magatti ci ha aiutato a declinare l’attesa: «L'essere umano è mancanza per definizione e quindi noi siamo desideranti e at­tendiamo perché questa è la vita… Il senso di vuoto accompagna la nostra esistenza umana e l’attesa è imparare a costeggiare quel vuoto che è un vuoto promettente. Uno dei modi per convivere con questo vuoto è pregare; prega chi si sente precario, mancante…”.

Nella puntata dedicata alla verità Flaminia Morandi ha sottolinea­to che «Il pianto per me è stato il segnale interiore che mi ha avvertita di non continuare, la strada del compromesso non era per me. Io ho lavorato per 25 anni in televisione e poco alla volta si è fatto strada in me un cambiamento di mentalità. Ho scoperto il Vangelo in questo senso come un vero cammino di liberazio­ne che poi porta ad un cambiamento di azione. Questo richiede però – come in natura – dei ritmi lunghi, ci vuole tempo. L’importante è non continuare a mentire a noi stessi, accettare di porci in questione, di guardare in faccia le nostre miserie. Altrimenti non potremo fare verità. Noi non dobbiamo avere paura di guardarci dentro, perché siamo esse­ri profondamente amati. I Padri della chiesa ci ricordano che l’uomo ha tre dimensioni, corpo, anima (carattere, personalità) e spirito. Ecco, quest’ul­timo è il suo marchio di fabbrica. Il contenuto dell’uomo è Dio e questo marchio divino deve venire alla luce, eliminando in noi quello che non è lui. Questo è fare verità, questo è diventare persona».

Infine, la scrittrice Susanna Tamaro ha rimarcato la necessità di essere veri nelle relazioni: «Secondo me si fa verità quando nella vita ci avvici­niamo ad una dimensione d’amore. Quando c’è falsità, manipolazione, un continuo raggiro per conquistare e mantenere il potere, non c’è verità. Quando io bramo un potere che non è servizio, mi allontano in modo siderale dalla verità. La verità si raggiunge quando nelle tue relazioni ti metti in gioco con la tua nudità, non con delle maschere. Facendo così riesci a far spogliare anche gli altri abbandonando le paure, proprio perché alla base di una relazione vera c’è l’amore».

 

Redezione Sermig
NP gennaio 2021

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok