Il re dal cuore d'oro

Pubblicato il 15-07-2023

di Max Laudadio

Ci sono uomini che hanno scritto, o stanno ancora scrivendo, pagine importanti nel libro della vita, ma non sempre intravedo genuinità nelle loro gesta. Come, per esempio, in chi pretende il riconoscimento dei risultati ottenuti, come se altrimenti tutto perdesse valore, oppure in chi ama sottolineare la grandezza delle proprie gesta, quasi a volersi elevare da chi non riesce a realizzarle. Che valore ha una qualsiasi azione, o parola, pur buona che possa essere, se non la si accompagna all’umiltà?

Io amo gli umili. E per due motivi: il primo perché ritengo l’umiltà la più grande conquista di ogni uomo, evidentemente anche rendendomi conto di non riuscire sempre ad applicarla, e secondo, ma solo temporalmente, perché dietro l’umiltà molto spesso si nasconde un’intelligenza emotiva non indifferente, che non si alimenta con il grado di formazione scolastica di un uomo, ma pone le sue radici nei sentimenti più profondi e sinceri. L’intelligenza emotiva è un dono inaspettato.

Pochi giorni fa ha compiuto novant’anni un mio caro amico, Tonino, re di Tavolara, piccola isola sarda considerata il regno più piccolo del mondo. A dire il vero, la storia narra di questo minuscolo paradiso fin dai tempi del regno di Sardegna, quando i Savoia lo dichiararono di proprietà della famiglia Bertoleoni, ma il passare del tempo e la mancanza di documenti ufficiali, hanno reso questa bellissima storia una romantica leggenda che si tramanda di generazione in generazione.

Che sia vera o no però, il suo re la rende quanto mai viva. Tonino è un pescatore, forse uno dei più bravi, e con i figli gestisce uno dei ristoranti presenti sull’isola. Ma Tonino è molto di più. Come spesso accade con persone nate quasi 100 anni fa, nel lontano 1933, il suo grado di istruzione è limitato ai più elementari insegnamenti, ma la grandezza del suo cuore gli ha permesso di crescere con principi sani e sentimenti veri. Sufficienti a farlo commuovere se un cormorano allo stato brado ogni giorno lo cerca, alla stessa ora, per mangiare qualche sardina dalle sue mani, o anche solo quando un tramonto decide di presentarsi davanti ai suoi occhi con la magnificenza dei suoi colori.

Tonino è nato e cresciuto a Tavolara ed ha vissuto il tempo in cui l’isola si manteneva con i suoi forni per la calce, ma anche quello della paura delle bombe durate la guerra, o della mancanza del cibo, fino a vedere la trasformazione della sua terra in un luogo turistico, forse uno dei più famosi e ambiti del mondo, e l’assalto quasi deturpante dei visitatori negli ultimi anni.
Il re è rimasto sempre lì, gentile con chi lo ferma e gli chiede una foto ricordo, impegnato nel mostrare l’importanza della natura che lo abbraccia, sincero con chiunque lo interpelli, saggio e umile nel ruolo che rappresenta.

Tonino oggi è tutto quello che un uomo dovrebbe ambire di raggiungere, senza mai essere caduto nella tentazione del potere, dell’esaltazione del proprio ego, o del giudizio finto buonista e più verosimilmente classista che caratterizza la nostra epoca.

Lui continua a sorridere mentre cammina scalzo sulle tavole del molo, mentre recupera la lenza delle sue totanare, mentre attende l’arrivo delle sue nipoti scese a terra per frequentare la scuola. Ma sorride anche quando guarda il “suo” cormorano andarsene dopo il goloso pasto, quando annaffia il piccolo orto dietro al ristorante, quando vede i granchi che si rincorrono, quando riconosce un polpo che torna a fare la tana sotto al pontile, e anche solo quando un gabbiano spicca il volo.
Tonino sorride, come sorride chiunque abbia scelto il sentire invece che l’essere, il noi invece che l’io, l’amore e non l’egoismo. Tonino sorride, perché Tonino è un re dal cuore d’oro.
 

Max Laudadio
NP aprile 2023

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok