Il primo salmone

Pubblicato il 15-08-2012

di Mauro Tabasso

Mia moglie dice che ultimamente sto diventando un po’ orso. Effettivamente non posso darle tutti i torti per due semplici ragioni: la prima è che…

di Mauro Tabasso

...amerei moltissimo andare in letargo; la seconda si può ricondurre a un mio smisurato, naturale apprezzamento per il salmone.


A prescindere dalle sue qualità organolettiche e nutritive che non sto qui a dettagliarvi (sulle quali sono ovviamente un esperto), questo curioso pesce si fa notare particolarmente per la sua testardaggine, la sua innata caparbietà nel perseguire un obiettivo, il suo nuotare contro corrente per raggiungere una meta, o perire nel tentativo di farlo. Forse in questo si dimostra poco “elastico”, poco “adattabile” alle circostanze, per niente al compromesso, magari anche stupido, tuttavia commovente. Insomma, uno che si butta anima e corpo in un’impresa che ha del titanico, se non è un idiota non può che intenerirti, no ?

Bach
Ma non è di pesce che volevo parlarvi, anche se la similitudine tra la vita di molte persone e quella del salmone ha dello straordinario. La storia ha visto molti uomini e donne lottare, spendersi per un sogno impossibile, un sogno magari realizzato poi da altri, mesi, anni o addirittura secoli dopo. Persone che con il loro andare contro corrente hanno ispirato, illuminato, dato un senso alla vita di moltissimi altri piccoli, gracili, impavidi nuotatori. Pensate a Copernico, a Galileo, a Leonardo e ai suoi sogni sul volo, oppure pensate ai profeti antichi e moderni, da Gesù di Nazareth a Martin Luther King, da Ghandi a Madre Teresa di Calcutta… Pensate a Vivaldi, Bach, a Mozart, ai Beatles, a Miles Davis, a Elvis Presley… Persone controcorrente, problematiche, perfino eretiche nel loro tempo, ma che con la loro vita e/o le loro opere hanno cambiato forse involontariamente il corso della storia.

Per quanto mi riguarda, essi possono aver compiuto il loro operato anche inconsapevolmente. Chissà, forse anche il primo salmone che ha risalito le rapide diventando esempio per tutti gli altri aveva solo dimenticato il gas aperto e tornava a chiuderlo… Ma quando penso alle rivoluzioni che hanno generato, poco importa. La cosa che conta è che sono diventati guida, punto di riferimento, ispirazione per altri.

Se mi metto a confronto, mi sento disperatamente piccolo, insignificante. Eppure credo, lo sento, so che da qualche parte c’è un torrente, un rigagnolo, un rivolo d’acqua del rubinetto che aspetta me e solo me per essere risalito. Forse non farò mai cose grandi, ma certamente il mio corso d’acqua sarà quello giusto per me. Io sono arrivato alla musica in modo tortuoso, estremamente faticoso. Sarebbe a dire che nei miei ultimi 25 anni sono stato decisamente più salmone che orso, e questo me lo concede perfino mia moglie. Non solo mi sono sforzato di girare al largo dal Ranger Smith e dai cestini del pic-nic, ma ho lottato molto duramente per raggiungere la meta che mi ero prefissato: diventare musicista, e oggi, da musicista, mi preparo per risalire il mio prossimo torrente. Mi preparo studiando e sognando, con trascendenza ed esercizio, con passione e con costanza. Sono stanco e anelo il letargo, ma preferisco rischiare di finire affumicato piuttosto che cedere alla pigrizia.
   

Sono da poco cominciate le scuole, e (da insegnante, ma anche da allievo) sono tornato a scuola anch’io. Nessuno meglio di me capisce la fatica che si fa a studiare (o a studiare e lavorare, come me), lo sforzo che fanno i miei figli (come moltissimi ragazzi) a saltare giù alle sei e un quarto la mattina per correre a scuola e sentire cinque o sei ore di lezione. Lo sforzo che fa mia moglie (come moltissime mamme) ad alzarsi per preparare loro la colazione, i vestiti e scappare al lavoro. Eppure senza allenarsi, senza fare sacrifici, nessuno ha la forza per vincere la gravità, questo grandissimo giramento di sfere newtoniano.

Il domani è già cominciato, e tutti dobbiamo decidere cosa fare: o si è nuotatori o si diventa affoga-vacche. Se scegliete di nuotare, comunque, ricordatevi che ci sarà sempre un amico che vi butta una ciambella per aiutarvi a riprendere il fiato.

Da “Nuovo Progetto”

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