I giovani del Sermig incontrano Francesco

Pubblicato il 19-01-2022

di Redazione Sermig

C'eravamo anche noi tra i cinquanta giovani impegnati nel campo della sostenibilità ambientale, nella lotta ai cambiamenti climatici, nella promozione di un'economia verde, che guidati dal ministro Cingolani, hanno incontrato papa Francesco in Vaticano la mattina dello scorso 25 settembre.

L'occasione? La COP26 – la Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite 2021 – che questo novembre sarà ospitata dal Regno Unito a Glasgow, in speciale partnership con l'Italia. Infatti proprio a Milano, tra il 30 settembre e il 2 ottobre, si è tenuta la Pre-COP, a cui per la prima volta in assoluto hanno partecipato i rappresentanti dei giovani under 30 di circa cinquanta Paesi, per discutere le proposte da portare a Glasgow. In questo contesto, gli amici di Earth Day Italia hanno organizzato un'udienza dal Papa.

Siamo entrati dal portone di bronzo per dirigerci verso la meravigliosa sala Clementina dove il Santo Padre ha ascoltato uno ad uno tutti i presenti, dedicando un sorriso, una parola e una benedizione a ciascuno. Giunto il nostro turno l'emozione era grande e le cose che avremmo voluto dire al Papa erano numerose. Lui ci ha stretto le mani con un grande sorriso sincero, e noi l'abbiamo invitato a venirci a trovare all'Arsenale della Pace a Torino, dopo avergli regalato la bandiera della pace. Gli abbiamo presentato il nostro desiderio di pace tra tutti popoli, racchiuso nella Lettera alla Coscienza, presupposto necessario per la realizzazione di qualsiasi progetto legato allo sviluppo sostenibile. «A voi giovani dicono che siete il futuro, io vi dico: voi siete il presente! Vi auguro di fare chiasso, di farvi sentire!». Questa l'esortazione finale rivolta da papa Francesco a tutti i presenti, accolta con un applauso e molto entusiasmo. Incontrare giovani da tutta Italia impegnati per la stessa causa, sebbene con iniziative e stili differenti tra loro, ci ha trasmesso tanta speranza. Abbiamo conosciuto i sogni di tanti giovani che come noi desiderano poter fare la differenza e che, forse senza saperlo, vivono la restituzione nella loro quotidianità. La nostra Regola è risuonata con decisione in quella giornata: «Carismi diversi ma un unico Signore».


Anna Chiara Toffanin
NP ottobre 2021

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