E pensare che non ho mai amato Dostoevskij…

Pubblicato il 27-04-2013

di Mauro Tabasso

di Mauro Tabasso - La nostra parte, nella musica come nella vita, è insostituibile.  (NP Dicembre 2008)

Cari lettori/lettrici, vorrei stringervi la mano ad uno ad uno, incontrarvi ad uno ad uno, guardarvi in faccia.
Non vi conosco ma il fatto che queste pagine che la redazione di Nuovo Progetto mi dà la possibilità di riempire ogni mese possano in qualche modo farmi entrare nella vita di uno solo di voi, anche se solo per pochi minuti, mi riempie di… Preoccupazione.
Sento il peso che chiunque dica o faccia qualcosa di "pubblico" dovrebbe avere: un peso che si chiama responsabilità.
L'altro giorno, per esempio, Claudio Maria Picco, grande "Redatur" di questo giornale, che nei corridoi dell'Arsenale viene chiamato "il Boss" (tanto per farvi capire…), mi ha fermato in mensa per parlarmi (appunto) della chiusura del giornale, e mi ha detto una cosa che mi ha mandato di traverso il boccone: "… Guarda che ho parlato con una nostra lettrice che sta in Siria e lavora in un ospedale, e mi ha confidato che la tua pagina è la prima cosa che legge del nostro giornale…". Cochi e Renato
Urka, gulp, mah, scus, ceccos ? (Si capisce lo sgomento ?). A prescindere dal fatto che il grande Boss ha un modo di dirti le cose che non riesci mai a capire se scherza o dice sul serio (quindi per prudenza si parte dal presupposto che dica sul serio), questo fatto aggiunge peso al peso, il mio peso.
Perciò in questo momento mi sto sforzando di scrivere qualcosa di davvero intelligente, come una canzone che il famoso duo comico Cochi (Ponzoni) e Renato (Pozzetto) cantavano anni fa: "Una canzone intelligente, che segua un filo logico, portante. E che sia piena di bei ragionamenti, insomma una canzone intelligente", cosa estremamente rara di questi tempi.
Neanche un mese fa (articolo del 2008 ndr) un avvocato di colore dell'Illinois è diventato Presidente degli Stati Uniti d'America, uno degli uomini più potenti del pianeta. Non so dire se sia un bene o un male. Quell'uomo è solo un uomo, e il fatto che sia di colore non lo rende necessariamente migliore di altri, dal mio punto di vista. Il tempo, la storia decideranno. Ma il suo motto è stato (prima di esser suo!) il nostro, e lo è ancora. Più e più volte da queste pagine abbiamo detto: "Sì, noi possiamo cambiare", un cambiamento è possibile.
Il mondo è una grande torta e io ne sono una piccola parte. Cambia te stesso e cambierai il mondo. La fine di quest'anno sembra portarci sul baratro di un periodo particolarmente buio, segnato, oltre che da tutto il resto (che già basterebbe) dal rischio di una imminente recessione economica mondiale. Ebbene, io credo che mai come in questi momenti la speranza debba brillare, debba illuminare le nostre menti e i nostri cuori. ObamaLasciamoci condurre dalla musica, dall'arte e la loro bellezza, che può ispirare il mondo. Mi pare sia stato Fedor Dostoevskij a scrivere "La bellezza salverà il mondo", e mai come ora penso che questo sia stato vero. E' in momenti come questo che è necessario fare lo sforzo di aprire i cuori, per vedere e capire meglio la realtà, per non farci prendere dal pessimismo, per impedire al buio di oscurare la vita. La bellezza dell'arte non è pane da mangiare, ma a me è necessaria quanto il pane stesso. Anch'io posso cambiare, e se me ne convinco veramente forse un giorno potrò anch'io "cambiare la mia barac con la Casa Bianca" (Anna Maria Barbera) sempre ammesso che mi interessi (quell'uomo ha davvero un grosso peso sulle spalle). Per molti di noi, il nostro motto finora è stato "Yes, week-end!" (Bruce Ketta). Come dire: "Lasciami arrivare al fine settimana e non mi friggere le castagne!"… Ebbene è sicuramente ora dar retta al Principe Miškin (personaggio di Dostoevskij) e lasciarci ancora una volta prendere per mano dalla bellezza, che davvero può salvarci.
E anche se non vi conosco, vi saluto ad uno ad uno, vi auguro buone feste e un sereno anno nuovo, con un pensiero particolare (consentitemi!) per quella persona siriana e i pazienti che assiste.

 

 
DIAPASON – Rubrica di Nuovo Progetto

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok