Destra – Sinistra
Pubblicato il 11-01-2013
di Mauro Tabasso - Sinist-dest, sinist-dest, ‘no-due, ‘no-due...(NP Gennaio 2004)
Quando uscì, nel 1994, questa canzone non passò del tutto inosservata, ma certo non fece un "botto". Il suoi autori (Giorgio Gaber e Sandro Luporini) la scrissero per uno dei tanti lavori teatrali che il Signor G. portava in scena proprio in quegli anni, quelli di Tangentopoli e dei monologhi censurati di Beppe Grillo.
Se non ricordo male il disco che la conteneva ("Io come persona") non entrò neppure in classifica, e oggi non è più nemmeno in catalogo (destino diverso per l'ultimo lavoro di Gaber, che, uscito postumo, ha, guarda un po', straveduto…). Ma nel tempo, anno per anno, quell'insistente interrogativo "Cos'è la destra, cos'è la sinistra ?", forse facendosi anche portavoce del pensiero popolare che si fa più o meno la stessa domanda, ha raccolto i consensi che meritava. A distanza di quasi dieci anni, quell'ironica "question" è ancora, tragicamente, molto più che attuale, a riprova del fatto che, molte volte, cambiano le facce, i colori, perfino le idee, ma i metodi e i risultati rimangono gli stessi.
Se mi è consentito un apprezzamento artistico su quella canzone, la trovo alquanto pizzosa, da un punto di vista strettamente musicale, per quanto poco importante possa essere la musica in una creazione di quel tipo. Certo, i suoi autori non sono mai stati musicisti (Luporini è un pittore), e onestamente non si sono mai spacciati tali. Si trattava più di poeti, di attori, di cabarettisti dalla vena (e dalla lama) assai sagace, tagliente. Non a caso fu proprio Gaber uno dei capostipiti (forse il solo) di quel genere che con lui e dopo di lui si chiamò "Teatro Canzone", come molti dei suoi lavori portati in scena. Gaber non è mai stato un autore di canzoni in senso stretto, anche se nel suo palmares figura (mi pare) anche una partecipazione a Sanremo (o a Canzonissima – sorry, non ricordo bene…).
Ma per tornare al punto di partenza, "Cos'è la destra, cos'è la sinistra", la canzone, infine, non lo spiega, limitandosi a fare il verso in modo magistrale a tutti i luoghi comuni dell'una e dell'altra parte, sottintendendo, e, in un certo senso, sottolineando, la loro somiglianza di fondo, che si pur si accompagna a un odio composto e ad un (nemmeno tanto) apparente rispetto. Tutte cose che invece di aiutare la gente comune a "capire", la allontanano e la disinteressano progressivamente alla politica stessa.
In effetti Gaber, a un certo punto della sua carriera, a differenza di altri suoi colleghi che lo avrebbero voluto "schierato", si professò anarchico. Quali colleghi direte voi ? Ma per esempio Jannacci, suo amico da sempre, che mai ha nascosto il suo credo decisamente a sinistra. Forse per dare una risposta alla domanda che la sua formidabile canzone pone, il grande Gaber avrebbe dovuto rivolgersi a sua moglie, l'On. Ombretta Colli, oggi Presidente della Provincia di Milano. Lei in fatto di destra e di sinistra sembra avere le idee decisamente più chiare del suo defunto marito.
DIAPASON – Rubrica di Nuovo Progetto