Chi dorme si riposa (forse) ma non piglia pesci…
Pubblicato il 15-08-2012
di Mauro Tabasso - Istruzioni per non farsi travolgere dalle onde.
C’è chi per rilassarsi si beve una camomilla, chi un bicchierino di porto, chi va a fare una corsetta, chi ascolta musica, chi guarda la tv, ecc. Io leggo. A volte guardo un film, ma in generale leggo. Sì, leggo. Di musica, fuori dallo studio in cui lavoro, non ne voglio neanche sentir parlare: mi dà la nausea… Invece leggere m’acchiappa tantissimo. Di solito un thriller, una spy-story, un romanzo intricato… |
L’ultimo libro che ho letto è un titolo che consiglio agli amanti del genere: “Il controllo totale” di David Baldacci, edito da Mondadori, che potete trovare in edizione economica (la mia!) a meno di 6 euro. L’argomento è internet, la rete. L’impianto della trama poggia su un lemma quanto mai triste e vero e (dal mio punto di vista) inquietante: il più grande problema di internet, il suo cancro, il suo male auto-immune è uno soltanto, la sovrabbondante sovrabbondanza di informazioni. Provate a pensare… Quando cercate notizie su qualcosa tramite un motore di ricerca, siete costretti a smazzarvi infinite cartelle, contenute in infiniti siti a loro volta contenuti in infiniti portali senza mai avere la minima sicurezza su cosa sia veramente attendibile e cosa non lo sia, dal momento che chiunque, anche un pazzo, può avere libero accesso alla rete, libertà di comunicare le proprie opinioni e spacciarle per informazione, per soggettive, ottuse e arbitrarie che siano. Così. Mentre vi sciroppate una quantità di informazioni che farebbero fare indigestione anche a “Scooby-Doo pensaci tu” dovete anche fare uno sforzo fisico-comprensivo per stabilire cosa sia plausibile e cosa non lo sia. Insomma, siete in balia delle onde di un mare in tempesta. C’è troppo di tutto. Il vero si confonde, e a volte il falso viene scambiato per vero. |
Che dite, sono catastrofista? Non credo proprio. Se un extraterrestre atterrasse oggi e provasse a cercare “Madonna” su Google, mai e poi mai arriverebbe a Lourdes, se non dopo giorni e giorni di ricerca e sforzi di comprensione… Ebbene, mi duole moltissimo dirlo, ma la musica, oggi come oggi, segue il medesimo destino dell’informazione nella rete. Siamo sovrabbondanti, ce n’è troppa di tutti i tipi, tantissima è di bassa qualità e ci sono camion, slavine, valanghe di purissima e autentica robaccia… |
Certo che poi uno che fa un disco innovativo, intelligente, o anche solo simpatico si trova a dover vincere l’onda per riuscire semplicemente a guadagnare il largo e tentare poi, a sua volta, di cavalcare l’onda. Esattamente come in rete. Per uno che dice una cosa intelligente ce ne sono diecimila che ti vogliono parlare per venderti ora un farmaco miracoloso che risveglia il tuo istinto animale, ora un prestito da restituire a babbo morto, ora un purissimo orologio taroccato uguale-uguale… |
Certo che in questo bel panorama un musicista o cantante che prova a guadagnare il largo si trova a dover investire centinaia di migliaia di euro per gridare più forte del fragore dell’onda, per far sì che essa non lo travolga portandolo a fondo, lui e i suoi sogni. Un povero tapino di talento, che non superi il casting di un reality show, sembra quindi destinato all’eterno oblio. Che prospettiva kafkiana… E qual è il rimedio, ammesso che ci sia? Secondo me bisogna fare come a tavola. Sforzarsi di mangiare un po’ di tutto, ma poco di tutto, alzarsi sempre da tavola con ancora un po’ di fame, fare pasti piccoli e frequenti, acqua e frutta lontano dai pasti, ecc. Insomma una dieta sana e equilibrata, che però ti obbliga a scegliere quello che devi mangiare. |
L’ho già detto molte volte ma mi ripeto lo stesso: la musica è come la vita; se non sei tu a scegliere la tua, sarà lei a scegliere te, e tu ti troverai a vivere una vita (ascoltare una musica) che altri hanno scelto per te. Non fare caso all’onda di melma. Cerca i pesci, i molluschi, il plancton… Quello è il nutrimento. Usa la canna, non la rete (the net) che tira su di tutto. |
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