Capocordata

Pubblicato il 08-07-2023

di Renzo Agasso

Tamara Lunger da Bolzano, classe 1986, è la più grande scalatrice italiana, tra le migliori al mondo. Ha conquistato K2, Nanga Parbat e numerose altre vette.

Sostiene di possedere due ricchezze. La prima è il coraggio. «E la seconda ricchezza – spiega – quella che mi fa sentire più fortunata, è la fede. Non però una fede da bigotti, una fede formale: niente di tutto questo, perché io credo in Dio con un’allegria sconfinata. Credere mi mette sempre di buon umore. Dio, o meglio Gesù, lo immagino come un uomo di trenta, trentacinque anni, con la barba incolta di una settimana, i capelli un po’ ricci fino alle spalle, muscoloso, ogni tanto addirittura mi pare di intravedere che abbia una tartaruga pazzesca. È un bell’uomo, affascinante. E sempre in ascolto: quando gli parlo, perché con Gesù parlo continuamente anche senza aver bisogno di essere in pericolo o in difficoltà su una montagna, lui mi risponde sempre con le azioni, con quello che succede.

Mi vuole bene, ne sono certa, e saperlo mi dà tanta fiducia. È come avere un compagno di vita, con la differenza che Dio o Gesù o come vogliamo chiamarlo non mi rende mai triste ma solo felice. Non mi delude: è come le montagne, che secondo me sono meglio di un ragazzo, di un fidanzato. È questa la fede che mi hanno trasmesso in famiglia, quella che non ti fa mai sentire sola, perché tanto sai che c’è qualcuno che ti dà una mano, che ti sprona ad andare avanti.

Dio è il mio capocordata, tutto qui. È così da sempre e non conosco nessun alpinista credente quanto lo sono io». In difficoltà, salendo il Nanga Parbat, racconta che «continuo a pregare, prego e prego, penso al mio caro amico Gesù, penso che è il mio migliore amico, il mio salvatore, gli chiedo di aiutarmi, gli domando gentilmente se può fermare questo vento, anche solo per due ore, lo prego di liberarmi da questo peso immane che mi sento addosso e che mi impedisce di essere potente come al solito. Mi sento così vulnerabile, così spaventata. Riesco ad arrivare sotto la vetta, guardo sopra la mia testa e continuo a pregare, in silenzio. Chiedo a Dio di ascoltarmi al di là del vento, voglio che i miei pensieri e le mie sensazioni vadano dirette in cielo».

Recita il salmo 121: «Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra. Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode». Parla di Tamara e del suo capocordata.

Renzo Agasso

NP Aprile 2023

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