Giusto

Pubblicato il 09-07-2022

di Renzo Agasso

Un piccolo libro prezioso celebra Silvio Novembre. Maresciallo della Guardia di Finanza, protagonista con Giorgio Ambrosoli dell’inchiesta sul crack Sindona, tra il 1974 e il 1979. Uno degli scandali massimi dell’Italia degli scandali.
Ambrosoli finì ammazzato, l’11 luglio 1979, nell’indifferenza generale. Silvio Novembre subì minacce e tentativi di rimozione. Pressoché soli, svelarono le malefatte del banchiere siciliano in odore di mafia.

Guidati solamente dal senso del dovere e dall’amor di Patria. Sentimenti desueti fin d’allora. Non cedettero alle lusinghe, ai ricatti, alla corruzione. Tirarono dritto fino in fondo, anche contro il potere politico più compromesso. Ambrosoli pagò con la vita. Novembre ne fu segnato per sempre.
Il maresciallo è morto nel 2019, avendo passato gli ultimi anni a dare testimonianza di quella vicenda dolorosa e luminosa. Nell’orazione funebre, così ha parlato il comandante generale della Guardia di Finanza: «Silvio Novembre è stato l’incarnazione di ideali e di valori etici, compiendo una scelta totalizzante e pienamente assorbente, una scelta che pone al centro l’essere anziché l’avere, la dimensione morale a discapito di quella materiale, il perseguimento di una missione nobile, umile e silenziosa a dispetto della ricerca del successo personale. Il senso del dovere e lo spirito di sacrificio, il senso della responsabilità e il rigore morale, il culto dell’esempio e l’amore per la giustizia e la verità. Ecco, in sintesi, chi era Silvio Novembre!

Ecco chi era il Maresciallo della Guardia di Finanza, coraggioso e nobile protagonista assieme a Giorgio Ambrosoli, in una delle vicende più oscure, nefaste e inquietanti della storia giudiziaria italiana». Un uomo onesto e perbene.
Vissuto tutta la vita in un modesto alloggio d’un palazzo milanese con cortile e portineria, tra libri e fotografie, silenzi e ricordi. Atmosfere d’altri tempi: una signorilità interiore che nulla ha a che vedere con la sguaiatezza del lusso esibito, dell’esorbitante apparenza, dell’eccesso come stile di vita.
Il maresciallo Novembre è uno dei grandi italiani che, con la forza dell’esempio, hanno tenuto in piedi quest’Italia sempre tentata dalle scorciatoie morali, economiche e politiche.

Nell’eterna, insuperabile lotta tra corretti e corrotti. Scontro troppe volte risolto con la sconfitta dei giusti, o con il loro annientamento fisico, come per Ambrosoli. Silvio Novembre è un giusto vittorioso.


Renzo Agasso
NP marzo 2022

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