Ragazzi sperduti

Pubblicato il 09-01-2013

di Marco Grossetti

di Marco Grossetti - Il dolore dei giovani nelle storie di Francesca e Daniele. “Nessuna lacrima è sprecata, solo quelle trattenute”.

I SOLDATINI DELL’ESERCITO
Quando Francesca esce di casa ha sempre due paia di scarpe: quelle nuove sono nascoste dentro la borsa, se le mette e se le toglie ogni giorno dentro l’ascensore, perché papà gliele ha comprate senza dire niente a mamma, e lei non deve venirlo a sapere. Francesca di quelle scarpe ne aveva bisogno, come l’aria che respira, come il cuscino sopra cui poggiare la testa prima di andare a dormire, come il cellulare che fa le foto, i video e soprattutto va su Facebook. Francesca non poteva non avere le scarpe da ginnastica tutte bianche della Nike, a scuola ce le hanno praticamente tutti. Qualcuno è riuscito a convincerli che non possono essere felici senza, e li comanda come dei burattini.
Racconta nel suo ultimo libro Paola Mastrocola, che è “come se passasse un vento fortissimo che li cambia da un istante all’altro, tutti insieme, e li dirige, li comanda. La moda è un generale che li mette in riga, come tanti soldatini dell’esercito”. Che inizia ad addestrarli prestissimo, quando sono ancora dentro la culla. Appena arrivano all’età della ragione si schierano sull’attenti, con l’ordine di circondare i genitori, assediare la loro pazienza, e costringersi alla resa incondizionata: ti compro tutto quello che vuoi. Sono le regole di un gioco che non hanno deciso loro, ma che devono giocare per forza: hanno imparato quanto possono fare male gli occhi degli altri, sanno che se non hai addosso quella marca non esisti, sei uno sfigato, sei invisibile.
 
LA COSA PIÚ STUPIDA
Anche Daniele deve avere pensato di essere invisibile quel giorno. C’era la recita di fine anno, e c’erano tutti i genitori. Tranne i suoi. A Daniele lo prendono tutti in giro, perché è piccolo e timido. Lo chiamano “pisellino”, le ragazze non se lo filano, nessuno vuole giocare a calcio nella sua stessa squadra, tutti lo mettono in un angolo. Daniele un giorno intuisce l’espediente che gli serve per uscire da quel fottuto angolo, dove tutto è triste e inutile, per guadagnarsi l’attenzione delle ragazze, e l’amicizia dei ragazzi: seguire chi fa la cosa più stupida, facendola ancora più stupida.
Così Daniele ha iniziato a sdraiarsi sui binari del treno poco prima che passasse, a fare casino a scuola, a fumare senza accorgersi che le sigarette stavano diventando canne, e lui aveva solo quattordici anni. Era il prezzo da pagare per non rimanere chiuso in un angolo a guardare gli altri vivere. Perché per Daniele quella era la pozione magica in grado di renderlo invincibile e immortale, di trasformare il brutto anatroccolo in un bellissimo principe azzurro. Quando andava in gita Daniele per passare da una stanza all’altra non usava le porte, e neanche le finestre. Passava direttamente dal tetto. Tanto non poteva succedergli niente.

UN MONDO DI BUGIE
Se fosse andato in gita a Milano, magari Daniele da lassù avrebbe visto Francesca nascosta dietro una macchina, per cambiarsi prima di andare a ballare. Una minigonna e una scollatura, per avere gli occhi di tutti addosso. Papà e mamma non avrebbero mai potuto capire. Forse per una volta sarebbero stati addirittura d’accordo. E quella sera Francesca non avrebbe dovuto dire a papà di non farsi mettere i piedi in testa da mamma, e a mamma di essere stata picchiata da papà. Francesca vive in un mondo di bugie, dove è tutto un inganno, dove ogni cosa si fa di nascosto, dove se alle persone crescesse il naso come a Pinocchio sarebbe un grandissimo casino.
Papà ha pure perso il lavoro e passa ore e ore a casa mentre mamma porta a casa i soldi, e Francesca passa tutto il tempo in bagno a truccarsi. Per scappare da quel mondo dove la gente si occupa di lei solo per imprigionarla e non farle fare quello che vuole. Ogni tanto papà minaccia di chiamare i carabinieri e di farla sbattere in prigione perché lei non lo ascolta. Ogni tanto i carabinieri arrivano davvero, perché li chiamano i vicini che sentono urlare sempre più forte. Una volta papà si è messo a urlare anche a scuola: all’uscita una ragazza di un’altra classe, ha aspettato Francesca e l’ha riempita di botte davanti ai suoi occhi. A papà è venuta tanta voglia di picchiare il preside, poi si è accontentato di mandarla in un’altra scuola.
 
QUANDO SUPERI IL LIMITE
Daniele non lo hanno aspettato fuori dalla scuola. Sono venuti a prenderlo direttamente ai giardini una sera in cui era tutto buio, fuori, attorno, dentro il cuore e dentro la testa. Perché a forza di superare il limite e di fare la cosa più stupida, Daniele era diventato il capo, quello più rispettato e temuto di tutti. Peccato che le canne erano diventate troppo normali per essere stupide, e Daniele aveva iniziato a riempirsi di ecstasy e di altre mille pasticche. E a farsi dei debiti, perché i soldi per tutta quella roba non bastavano mai. E quindi anche ad avere dei nemici. Che hanno fatto diventare tutto ancora più buio. Daniele è finito per un mese in un letto d’ospedale pieno di cerotti, lividi, bende e ferite. Quando è tornato a casa non era più invincibile e immortale.
Perché quando superi il limite, quando la cosa stupida che fai ti lascia i segni sulla pelle il trucco non funziona più, puoi pure tornare nel tuo angolo. Adesso lo chiamano di nuovo “pisellino”, prima nessuno si permetteva di farlo. È come se fosse caduto dal tetto. Daniele ha scoperto troppo tardi che anche i grandi avevano un trucco. Arricchirsi sulla pelle dei ragazzi come lui, riempiendoli di alcool e di droga, facendo diventare vestiti e telefonini qualcosa che loro devono assolutamente avere. Non importa se intanto loro stanno male, se aumentano i casi di depressione, se qualche ragazza smette di mangiare, se Daniele finisce in un letto d’ospedale, e se a volte qualcuno cerca di scomparire dalla faccia della terra pur di non stare in un angolo.

NESSUNA LACRIMA È SPRECATA
Francesca invece fa di tutto per non starci in un angolo. Per avere mille ragazzi attorno, che si girano a guardarla quando passa. Francesca non ha amiche, perché con tutte le ragazze è in competizione per chi è la più bella. Se una si avvicina a quello che gli piace, dato che non ha la mela avvelenata per farla addormentare come Biancaneve, lei la fa picchiare. E subito dopo carica una foto su Facebook per dimostrare al mondo che la più bella è davvero lei, sperando di trovare mille click sull’icona “mi piace”. Quando Francesca lascia uno dei suoi fidanzati, a volte si mette con il suo migliore amico. Per lei è tutto una vendetta e un tradimento. E anche per chi le sta attorno. Così quando qualcuno ha scoperto la password del suo account su Facebook, e ha scritto qualcosa di molto molto cattivo sulla sua bacheca, a Francesca è venuta tanta voglia di piangere.
Poi ha deciso di tenersi tutto il male dentro, convinta che nessuno l’ha mai aiutata e nessuno potrà mai aiutarla, che i grandi tanto non si accorgono mai di niente, che loro non lo possono sapere quante lacrime ci stanno dentro una persona. Francesca deve essere stanca di essere guardata sempre da un’altra parte e mai negli occhi. E di mille altre cose che noi non sappiamo. Che si tiene dentro. Aspettando che si sieda accanto a lei qualcuno con il cuore così grande da poter accogliere tutto quel dolore e tutto quel casino. Per ricordargli che nessuna lacrima è sprecata, solo quelle che non ha fatto uscire. Dicendo a lei e a Daniele che in questa e storia i cattivi non sono loro. Facendogli capire quanto possono essere belli davvero, senza dire bugie e senza salire sui tetti, senza scarpe tutte bianche della Nike e senza pasticche di ecstasy.


Speciale – LACRIME CON LE BRACCIA APERTE 8 / 8

Il dolore subìto e il dolore accolto, il dolore condiviso e il dolore disperato, il dolore del corpo e il dolore dell’anima. L’esperienza dell’uomo di ieri e di quello di oggi. Giovani e anziani, poveri e ricchi, forti e deboli: tante risposte, la stessa ferita, in ogni angolo del mondo. Un viaggio dentro le pieghe e le contraddizioni del più grande tabù dell’umanità, una ricerca di senso che può incontrare la speranza.

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