Un sorriso contagioso

Pubblicato il 12-03-2013

di sandro

di Sandro Calvani - Esce anche in italia “Gente di Pasqua, la comunità cristiana profezia di speranza”, il nuovo libro di Luis Antonio Tagle, cardinale arcivescovo di Manila, volto nuovo della Chiesa filippina.

“Ho conosciuto un giovane cinese che studiava nella mia stessa università americana. Dopo i fatti di Tienanmen ha cominciato ad interessarsi di religione e ha letto tutti i vangeli. Quando l’ho rivisto mi ha detto che è il libro più bello che abbia mai letto. Ma ha aggiunto che non riesce ancora a dire io credo in Gesù Cristo risorto, perché ha capito che per dirlo ci vorrebbe una fede vera, quella che cambia completamente la vita”. Questa storia vera l’ha raccontata il conduttore del programma televisivo che va in onda la mattina presto nelle Filippine.

Kape’t Pandasal (Caffè e Preghiera) è un programma televisivo che molti filippini guardano ogni mattina appena svegli. Il conduttore è Luis Antonio Tagle, che la domenica conduce anche un altro programma tv The Word Exposed (La Parola in mostra) sul canale dei gesuiti. Ambedue i programmi hanno un’ottima audience. Pensate che Caffè e preghiera sia diventato un programma popolare nella capitale delle Filippine, perché il conduttore è il cardinale arcivescovo di Manila? No, il successo televisivo di Tagle è dovuto al fatto che parla di Gesù con un linguaggio semplice che la gente capisce e, allo stesso tempo, i suoi ascoltatori cominciano bene la giornata, con allegria, perché il presentatore ha un grande sorriso contagioso. Dal suo carattere esuberante ma umile si vede che è una persona felice di ricordarsi ogni mattina di Gesù risorto.

Del miliardo e 200 milioni di cattolici al mondo, 504 milioni sono asiatici, cioè il 42%, il gruppo più grande tra tutti i continenti. Nel 2007 un gruppo di giovani filippini provò a chiedere, all’uscita delle chiese e attraverso questionari online, qual è la principale dimensione della fede in Gesù Cristo. Non sorprende che in una Chiesa discretamente giovane come quella asiatica siano venute fuori definizioni molto diverse. Ed è anche bello che sia così, visto che in una fede veramente vissuta ogni battezzato butta tutto se stesso, ci mette la propria faccia ed il proprio cuore che, sappiamo, sono tutti diversi tra loro.

Nel 2007 Luis Antonio Tagle non aveva ancora 50 anni. In un’intervista alla tv disse che per lui la fede in Gesù comporta un movimento dalla smemoratezza alla memoria. Tagle stava commentando un brano di san Giacomo: “Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla” (Giacomo 1, 22-25).

Tagle commenta che la vera mancanza di fede è la smemoratezza, quando si tratta di fare la volontà di Dio. Noi siamo uditori della parola, ma ci dimentichiamo ciò che abbiamo ascoltato. Ma se anche ce ne ricordiamo – come una poesia imparata a scuola – non siamo gente di fede se non mettiamo in pratica la volontà di Dio.

Il vescovo Tagle ama molto stare in mezzo alla gente, cantare e far festa con loro. E cita spesso un canto religioso che piace molto alla gente Maalaala mo kaya? (Te ne ricorderai?). Dice che è una serenata che ci canta Gesù per ricordarci la sua risurrezione, anche se noi ce ne dimentichiamo tutti i giorni.
Nel 2007 Luis Antonio Tagle è divenuto vescovo di Imus, diocesi che comprende tutta la provincia di Cavite, una grande periferia di Manila con 2.200.000 cattolici, ma con solo 49 parrocchie, 95 sacerdoti diocesani e 85 religiosi. A conti fatti, una media di quasi 45.000 fedeli in ogni parrocchia. Con un popolo di Dio così numeroso i pochi sacerdoti erano costretti a celebrare la messa nove volte ogni domenica.

Grazie al suo eccezionale carisma comunicativo, alla sua grande felicità di essere sacerdote di Gesù risorto e al suo contagioso sorriso, la predicazione di Tagle ha fatto presa sulla gente. Dai suoi tanti scritti e discorsi nacque un libro: Easter People: a living community (Gente di Pasqua, una comunità vivente). Il libro fu pubblicato da Orbis Book Maryknoll a New York nel 2007 e divenne un best seller nelle Filippine. Il libro è uscito anche in Italia nel marzo 2013 con il titolo Gente di Pasqua, la comunità cristiana profezia di speranza, edito da EMI (Editrice Missionaria Italiana). Nel 2012 Tagle è nominato cardinale arcivescovo di Manila e primate delle Filippine.

Amato dal suo popolo, che lo ha soprannominato il Wojtyla dell’Asia, è molto ammirato tra coloro che lo conoscono bene per la sua eccezionale intelligenza, che però non lo ha reso orgoglioso e che usa invece per riuscire a coinvolgere e convincere chi gli sta vicino a lavorare nel suo progetto di far cambiare il modo di vivere della gente. Il cardinale è promotore di molte attività ecclesiali contro la povertà che stimolano anche il governo a fare di più e meglio per i più poveri del Paese. Migliaia di giovani e giovanissimi si sono lasciati prendere dal suo modo di lavorare, sorridere e di far festa e hanno partecipato a dei veri e propri grandi musical religiosi che i giornalisti hanno definito dei cheerleaders per Gesù. A chi non capisce questo modo festoso di presentare Gesù risorto i ragazzi rispondono: “Ma avete mai visto qualcuno che porta una buona notizia e non si mostra contento e sorridente?”.
Tagle spiega i tanti problemi della Chiesa in altre parti del mondo in modo semplice: “Non sono davvero fedeli a Gesù, non si ricordano che Gesù è risorto, non vivono come una vera famiglia allegra”.
Un particolare curioso del libro in inglese Easter People la dice lunga sul carattere del vescovo Tagle: viene citato in copertina il suo diminutivo Chito, che nelle Filippine viene usato con simpatia per indicare i bambini che hanno tratti somatici cinesi. Il cardinale Tagle ha infatti una mamma di origine cinese, Milagros Gokim. Ben pochi vescovi al mondo scriverebbero il proprio soprannome da bambini sulla copertina di un libro di pastorale. Tagle usa spesso anche il cognome Gokim nei suoi scritti. Questi modi di chiamarsi dicono parecchio della sua umiltà, simpatia e giovialità.

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