Un bagno di realtà

Pubblicato il 16-11-2023

di Gian Maria Ricciardi

Prima sono scorsi milioni di euro (tutti di maggior debito!). Ci hanno salvato la vita blindando gli ospedali. Medici e infermieri hanno offerto un’immagine storica della loro passione e umanità. Certo non c’erano mascherine e se ne sono comprate troppe, anche non regolari, che ora ammuffiscono nei sottoscala delle scuole e dei magazzini. S’è sprecato, ma non dimentichiamo la paura di allora quando c’era chi girava con le mascherine dei verniciatori recuperate nelle officine.

Ora è finita o quasi e il ritorno alla realtà è un bagno di sangue (o meglio di realtà).

L’Europa vuole tornare al ferreo controllo del debito. Gentiloni e la Von der Leyen fanno i loro giochi, a noi poveri, poco comprensibili; il governo non trova i soldi per gli interventi necessari nella sanità, nonostante una pandemia; la guerra in Ucraina e le speculazioni hanno fatto esplodere tutti i prezzi; il salario minimo non c’è ancora e il reddito di cittadinanza, pur con tutti gli abusi da reato, non c’è più. C’è un’Italia che fatica a fare la spesa. Va nei discount ma non basta.

– La grande bolla del Covid si è forse sciolta (varianti permettendo), restano i conti da pagare e i finanziamenti da trovare. Torna, prepotente, la parola “tagli” ed è un brutto segnale.

– A Brandizzo ci sono i fiori, solo quelli, che segnano il passaggio tra di noi di cinque vite bruciate dalla fretta e la voglia del profitto.

– Il pasticcio del superbonus lascia sul terreno 100 milioni in più di debito pubblico e ha certamente favorito la rinascita ma pagando oltre alle persone normali soprattutto i ricchi che si sono rifatti ville e castelli. Complimenti!

– La tregua delle bollette è finita e gli aumenti dell’energia s’avvicinano alle due cifre con buona pace (cioè nuova povertà) del ceto medio, il più popoloso e quello che, con le tasse, contribuisce alla tenuta dello Stato.

– La battaglia del grano è ancora al di là d’essere vinta e, naturalmente, porterà oltre alla fame in Africa, aumenti consistenti nelle tasche di tutti;

– L’inflazione è ancora ad oltre il 6%, ma tutto il resto molto di più e basta fare la spesa una volta per accorgersene.

– Il blocco, per fortuna evitato, degli euro 5 ha fatto tremare 350mila auto e i loro proprietari nel nome di un’Europa dei sogni.

– Le periferie da Caivano alla torinese Barriera di Milano urlano la loro rabbia, ma oltre alle parole (troppe!!) non hanno nulla. Le piazze e le strade sono vuote e lo spaccio che non è un reato minore dilaga, giorno e notte.

– A Torino l’ex Gondrand di via Cigna resta un “tossik park” come Rogoredo vicino a Milano, palazzi abbandonati a Bologna e Milano. Sono un volto meno noto ma vero dell’Italia.

– E intanto – oltre alle migliaia di barchini che arrivano da Libia e Tunisia e vanno accolti con umanità e solidarietà – nuove rotte si stanno rafforzando attraverso i Balcani.

– La tassa sulle banche, giusta o sbagliata che sia, la pagheremo tutti noi. Facciamo attenzione agli “0,” che ci sono molto spesso sul conto bancario. Tutto regolare, ma reale.

Tutto questo mentre si parla di tagli a scuola, nella sanità, nei trasporti. Trovare una quadra al cerchio non sarà facile, ma si dovrà pur fare, nonostante le tante favole che si sentono sia a destra che a sinistra, inconsapevoli del cambio di mentalità che si sta facendo strada tra la gente. Il tempo delle finzioni è finito, la realtà è più dura del previsto e sarà la base del mondo che verrà.

Gian Mario Ricciardi

NP Ottobre 2023

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