Un arsenale tanti arsenali: Arsenale dell'Armonia

Non serviva per le armi, anzi da qui volavano in cielo preghiere e come tutti gli antichi monasteri era un punto strategico per il territorio circostante con la farmacia di erbe officinali, l’allevamento di trote e l’accoglienza al viandante. L’Eremo dei camaldolesi, però, come l’Arsenale di Torino, era un rudere quando è arrivato in dono dai padri somaschi, con una stretta di mano come tra amici – tra cristiani si è amici. Anche qui ci si è rimboccati le maniche senza spaventarsi del lavoro da fare, sempre di più delle nostre forze, sempre più difficile delle nostre competenze.

La Provvidenza agisce nella sproporzione: dove sai fare già tutto, dove puoi fare tutto da solo, non c’è spazio per la creatività dello Spirito, ma se tieni aperta la porta del cuore e sai riconoscere un progetto di Dio, poi gli aiuti arrivano e si chiamano Meo che ci ha aiutato tante estati a portare pullman di giovani a togliere rovi e a piantare ciliegi; gli aiuti arrivano e si chiamano Giovanni che col suo trattore all’inizio quando non c’era nulla veniva e faceva; Andrea che un giorno ha bussato e chiesto se poteva servire un panettiere... Gli aiuti arrivano e si chiamano non semplicemente volontari, ma amici.

Sì, perché qui vorremmo essere insieme una famiglia che accoglie, non semplicemente gente che dà e gente che riceve. Tutti abbiamo bisogno di ricevere una gentilezza e tutti abbiamo tanto bene da tirar fuori.
L’Arsenale dell’Armonia assomiglia all’Arsenale di Torino perché qui vive una fraternità di gente normale, con tanti difetti e diversità, che però desidera mettere al centro il Signore e non il proprio io, bello o brutto che sia, una comunità che prega davvero, anima e corpo, a volte in chiesa, a volte zappando o impastando un biscotto, rispondendo al telefono o svuotando un cestino.
 

Arsenale dell'Armonia
SPECIALE: Un Arsenale che parla
NP giugno / luglio 2023