Tutto di Dio

Pubblicato il 18-12-2020

di Rosanna Tabasso

Nella Regola della Fraternità il nostro amico e padre dom Luciano Mendes de Almeida è presente in ogni pagina, dalla prima all’ultima riga.
Ha illustrato ogni pagina con il tratto della sua matita, immediato ed essenziale; ma non è solo questo a renderlo protagonista. È presente all’inizio della Regola, quando Ernesto racconta di aver chiesto a lui di scriverla perché fosse subito «canonica» ma dom Luciano quella volta, e forse per l’unica volta nella sua vita, gli rispose di no perché – gli disse – «la regola la scrive il fondatore. Il Signore ha fatto a te il dono di questo carisma»; ma non è questo il motivo per cui la regola gli appartiene. Il vero motivo è che abbiamo condiviso e condividiamo la stessa visione di cristianesimo: noi l’abbiamo visto vivere da lui e forse lui ha riconosciuto in noi il medesimo desiderio. E questa comunione intima e profonda ci ha sempre accompagnato e ci accompagna ancora.

Dom Luciano era tutto cristiano, senza zone grigie, era tutto di Dio e allo stesso modo tutto della gente: era di ogni persona che lo avvicinava e contemporaneamente di tutta l’umanità, di tutto il creato. Aveva uno sguardo attento ai particolari e nello stesso tempo universale, aperto a 360°. Era tutto carità. Senza retorica, in lui abbiamo visto la carità di cui san Paolo dice «tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1Cor 13,7).

La sintesi della sua vita è la sintesi della nostra Regola: Amati amiamo. In qualche modo l’ha riassunto nelle poche righe che ha scritto sul diario di Ernesto pochi giorni prima di morire, il 27 agosto 2006. Ernesto era andato a San Paolo a trovarlo perché si era aggravato, aveva dolori molto forti e faticava a parlare. Nel breve incontro, nella stanza d’ospedale dove era ricoverato, Ernesto gli disse che tutti pregavamo per il miracolo della sua guarigione, che se Dio voleva poteva guarirlo, che lo chiedesse anche lui. Dom Luciano ubbidì – non so se per tranquillizzare noi o perché ci credesse veramente – ma la sua risposta ci portava comunque a guardare lontano, oltre la sua persona: «Dio è buono e Padre. Mi affido a Lui, alla Madonna e chiedo – se volontà di Dio – il miracolo per dom Vicoso per mezzo della Madonna». Dom Antonio Vicente Ferreira Viçoso era stato vescovo di Mariana, diocesi di dom Luciano, dal 1844 ed era morto nel 1875 in concetto di santità. La sua causa di beatificazione era ferma e dom Luciano si era messo a sua disposizione per il miracolo che mancava… Fino all’ultimo, non per sé ma per un altro, anche se già in Cielo.

Dom Luciano era così in ogni risvolto della sua vita. Da quando l’abbiamo conosciuto il 15 gennaio 1988.
fino all’attimo prima di morire. E non è retorica. «Dio è buono e Padre» era la sintesi della sua fede incrollabile, era la ragione del suo sperare sempre e il fondamento su cui poggiava la sua scelta di amare sempre, di essere anche lui «buono e padre», come Dio.
Nella Regola condividiamo con dom Luciano la scelta di cercare la bontà sempre – “la bontà è disarmante” è il cuore degli Arsenali – , bontà come modalità di dialogo, come decisione finale di ogni possibile scelta, come obiettivo da raggiungere nella nostra vita personale e nella vita della fraternità.

Dom Luciano ci ha testimoniato con la sua vita di uomo e di pastore la dimensione della paternità e della maternità. La sua tenerezza, l’attenzione agli aspetti anche più concreti e quotidiani della vita delle persone comunicava una vicinanza che apriva il cuore e parlava di Dio senza bisogno di parole. Ma era anche padre spirituale capace di accompagnare le persone nella vita interiore, capace di aprirle alla misericordia di Dio con la fermezza di una vita completamente aderente al Vangelo. Accompagnava i suoi figli spirituali nel discernimento con una fedeltà che faceva davvero sentire Dio vicino, Dio che non abbandona mai nessuno, Dio sempre con noi.

Ora la diocesi di Mariana e tutti noi stiamo seguendo la sua causa di beatificazione.
Per noi è già santo, santo della vita quotidiana e della bontà sempre e comunque. Lo preghiamo già così, un santo che ci è padre nella fede, un santo che ha vissuto con noi la nostra Regola. Un santo modello di santità per tutti noi. Non so se lo vedremo sugli altari… Se lo conosco bene prima chiederà che passino davanti tutti quelli che sono in attesa da tempo, dom Viçoso in testa. Dom Luciano è così.

Rosanna Tabasso
NP ottobre 2020

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