I Segni del Bene
Pubblicato il 19-07-2024
In questi giorni, una delle più giovani amiche dell’Arsenale della Pace è stata nominata “alfiere della Repubblica”, il riconoscimento che la Presidenza della Repubblica assegna a giovani che si distinguono per meriti particolari.
Marta Camerlo è stata segnalata dalla scuola per il suo comportamento esemplare negli anni della sua malattia. Nonostante le forti cure che ha dovuto sostenere, non ha mai tralasciato i suoi impegni, anzi si è aperta al volontariato nel proprio paese e tra noi.
All’Arsenale della Pace, insieme al gruppo di formazione che frequenta, si è messa a servizio dei più piccoli al doposcuola e allo smistamento del materiale per gli aiuti di emergenza. Con i suoi 15 anni ha fatto la scelta del dono di sé agli altri. Scuola, famiglia, amici del gruppo, noi più grandi, tutti siamo concordi che Marta meriti questo riconoscimento per la determinazione e la semplicità con cui ha affrontato fin da piccola le sfide della vita, investendo sempre se stessa in un bene più grande. Anche in questa occasione è stata felice pensando di mettere in luce i suoi compagni di strada e i valori che vivono insieme a lei. Ha ritenuto che la sua testimonianza potrà aiutare altri giovani a trovare speranza, proprio come preghiamo ogni giorno con Maria, Madre dei giovani: «Nei giovani sono seminati la santità, l’intraprendenza, il coraggio […] Proteggili […] E poi mandali a dare speranza al mondo ». Marta ci crede e lo vive!
In questi tempi bui, per non essere risucchiati dallo smarrimento, per non inaridire, abbiamo tutti bisogno di allenare il cuore alla speranza: cercare i segni del bene che cresce e di una pace possibile. Spesso sono nascosti, quasi invisibili, non valorizzati.
Scovarli, darne notizia, indicarli, rafforzarli è necessario per dare speranza ad altri. Ricordo quando è nato np: aveva come sottotitolo il mensile delle buone notizie e si impegnava a cercare il bene per raccontarlo e diffonderlo. Il bene va raccontato per far circolare la linfa della speranza. Anche la vita di Gesù si è diffusa come “la lieta notizia” e di tempi bui nella storia dell’umanità questa Buona Notizia ne ha attraversati tanti!
Nutriamo dunque la speranza e diamole volti, indirizzi, nomi per condividerla con quanta più gente possibile, costruiamo reti di bene cui ci si possa aggrappare, punti di pace cui ci si possa unire, diamo valore a ogni relazione per fare insieme il bene alla nostra portata.
Nel buio, chi ha Dio nel cuore, non si perde, non si scoraggia, sperimenta anzi la potenza dello Spirito Santo che agisce, che prende il poco e lo moltiplica perché le nostre vite sono immerse in un mistero d’Amore: «La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,1-9)». Ci accorgiamo di questa continuo flusso di amore nei nostri confronti? Molti lo riconoscono e lo vivono. Sono tanti gli amici di Dio. Così è vissuta Maria Cerrato Olivero.
Il 4 maggio abbiamo ricordato il quinto anniversario della sua partenza per il Cielo. Umanamente ci manca come allora, ci manca la sua presenza rassicurante, il suo sguardo di fede certa sui problemi che parevano insormontabili, ci mancano i suoi consigli, la sua saggezza, il suo ascolto per tutti... Ci ripeteva sempre che la preghiera era la priorità! Era abitata da Dio qui in terra e ora che vive tutta in Dio continua a camminare con noi, indicandoci più che mai le priorità da seguire. Non siamo soli, non siamo mai soli nemmeno in questo tratto di storia che pare andare da un’altra parte!
Rosanna Tabasso
NP Maggio 2024