Tempi complicati

Pubblicato il 11-11-2022

di Corrado Avagnina

Difficile cogliere i rumors di fondo, nelle pieghe di un’estate comunque sopra le righe, con sorprese di ogni tipo dietro l’angolo. A partire da spunti un po’ superati, ma che poi si ripresentano a scena aperta.
Magari non se parla volentieri, perché si vorrebbe rimuovere questo affanno, profittando dell’estate per respirare un’altra aria. Ma non ci si può nascondere dietro un dito.

Insomma il Covid, con le sue varianti che incalzano, non ci ha abbandonato, né siamo riusciti a imbrigliarlo del tutto. Anzi sta riemergendo alla grande, nonostante i tempi del solleone (che non spaventano il virus, come forse ci eravamo illusi). Ed eccoci di nuovo dentro una situazione che vorremmo non preoccupante, ma che in effetti torna a condizionarci non poco.
Questa ricomparsa sempre aggressiva si aggiunge pesantemente ad altri guai, a quanto sta succedendo per le nostre tasche, con i rincari macroscopici di prezzi, bollette e costi, in una spirale d’inflazione che mette i brividi (anche più del caldo torrido).
Stentiamo a vedere la luce oltre questi tunnel che ci tocca attraversare.

Senza scordare che c’è una guerra alle porte dell’Europa, con la sua terribile scia di vittime, di distruzioni, di stragi e di violenze. E poi – come se non bastasse già – ecco i conti salati che ci giungono dai cambiamenti climatici, dalla siccità, dai temporali di una virulenza mai vista. Non c’è da essere rassicurati, per nulla. All’orizzonte si profila anche un autunno-inverno in cui potremmo non riuscire a scaldarci appieno. Proviamo direttamente, nelle nostre vicende quotidiane, tutto questo intreccio di affanni che ci fa sentire precari e vulnerabili. Anche la politica contribuisce, incagliata in derive impensabili e impreviste, scollegata dal Paese reale, che non aveva bisogno di crisi incomprensibili, ma di determinazione condivisa nell’affrontare le fatiche di tanti.

Veramente tempi complicati, che stimolano appelli a farsi responsabili su tutti questi fronti. Recuperando attitudini (o virtù, se vogliamo usare un termine anche più impegnativo) che si rendono indispensabili: la prudenza che fa adottare le misure adeguate anti-contagio per tutelarsi e tutelare dal virus; la consapevolezza dei rincari da sopportare dandosi una mano (perché troppi non ce la fanno più); la solidarietà con la tragedia dell’Ucraina non “abituandosi” alla guerra; la sobrietà nella gestione quotidiana del bene-acqua; l’attenzione all’ambiente per fare la propria parte nell’arginare i cambiamenti climatici.
Non c’è da stare con le mani in mano, aspettando solo le ferie (per chi le può fare).


Corrado Avagnina
NP agosto / settembre 2022

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