Spazzamondo

Pubblicato il 13-10-2021

di Corrado Avagnina

Bisogna riconoscerlo – anche se resta moltissimo da fare –: oggi la cultura che sa di ecologia è ben presente, pur in mezzo a tante contraddizioni e a troppe superficialità e noncuranze. Sappiamo che ci sono almeno due… velocità su cui corre la sensibilità ambientale, di fronte ad un pianeta in affanno per i cambiamenti climatici soprattutto, e bisognoso di attenzioni rapide e radicali. Da una parte i macro-sistemi, con l'urgenza di abbattere l'inquinamento, la CO2 l'impoverimento delle risorse naturali e del patrimonio vegetale, i guasti profondi che fanno saltare gli equilibri secolari della Terra e di chi la vive. E al riguardo la politica internazionale è spesso inadeguata, con ritardi, ambiguità, sotterfugi… che fanno pagare un prezzo alto ai nostri habitat. Poi c'è la dimensione più immediata, che tocca i nostri stili di vita, i nostri piccoli gesti, le nostre (brutte) abitudini… che fanno male alle nostre comunità e che mostrano come si sia ancora poco avvertiti dal baratro su cui camminiamo. Su questo secondo fronte, può essere emblematico quanto avvenuto in una provincia del sud Piemonte, ove per iniziativa di una Fondazione di origini bancarie, radicatissima sul territorio, si è vissuto un sabato, all'insegna di Spazzamondo. Oltre 150 Comuni si sono mobilitati, con i cittadini (tanti) che hanno risposto all'appello, per fare la loro parte nella Giornata per l'ambiente, indossando guanti, maglietta e cappellino arancione e dedicando alcune ore alla raccolta dei rifiuti sparsi lungo le strade, negli angoli dei borghi, sulle sponde dei torrenti e delle bealere. Non stiamo qui a riassumere le quantità di immondizia che si sono raccattate, con deludenti sorprese per tutto ciò che si è trovato disperso in mezzo alla nostra vita quotidiana. Davvero uno spettacolo che amareggia. Conforta – di contro – il constatare il desiderio educativo di tanti papà e mamme che hanno voluto portare i loro bambini a ripulire il proprio paese per imparare da subito che niente va buttato per terra, che bisogna differenziare, che il mondo dietro l'angolo non è una pattumiera a cielo aperto ma un luogo di vita con dignità e salubrità grazie a tutti. Perché Spazzamondo è stato anche e soprattutto questo. Dare ali ad una cultura del rispetto per il proprio borgo, facendosi responsabili dei piccoli gesti che possono fare la differenza in meglio od in peggio. Perché non possiamo andare avanti con queste leggerezze imperdonabili. Il pianeta – l'unico che abbiamo – deve essere salvato dagli attacchi globali all'ambiente, ma nessuno può chiamarsi fuori.

Ognuno ha, nella quotidianità, le occasioni più immediate per evitare guai irrimediabili alla terra e che dobbiamo trasmettere alle generazioni future ancora vivibile. Già sei anni fa papa Francesco con l'enciclica Laudato si' aveva lanciato un allarme forte e motivato sulla insostenibilità di questo modo di vivere e di operare, spesso insolente nei confronti dell'habitat di tutti, devastando all'impazzata. Si deve alzare la guardia con coraggio e determinazione. La posta in gioco è troppo alta. Basta inciviltà!


Corrado Avagnina
NP giugno-luglio 2021

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