Quotidianità biblica
Pubblicato il 28-09-2021
Come vivevano i nostri antenati? come passavano il proprio tempo? cosa era più importante per loro e cosa meno? Sono domande fondamentali nella ricerca archeologica, alle quali si può dare risposta con il lavoro sul campo e lo studio scientifico dei rinvenimenti. Com'era quindi la vita delle tribù ebraiche nell'età del Ferro (tra il 1.200 e il 1.000 a.C)?
Nella zona di Canaan, le ricerche archeologiche sistematiche dagli anni ‘80 hanno permesso di disegnare un quadro accurato. Gli insediamenti, situati preferibilmente in zone elevate, erano relativamente piccoli, al massimo 400 abitanti. Questi piccoli villaggi erano privi di fortificazioni, poiché erano parte di unità politiche più grandi e facevano capo alla città principale (come Shechem).
Le famiglie allargate abitavano insieme, spesso in gruppi di case disposte attorno ad un cortile centrale, costruite con mattoni crudi, che in alcuni casi presentavano anche un secondo piano in legno. All'interno le case consistevano in 3 o 4 stanze, compresa una camera da letto comune in posizione più riparata e un ricovero per gli animali, come pecore o capre. L'alimentazione era costituita principalmente da cereali, lenticchie, fagioli, orzo e miglio.
Recenti scavi nel sito di Tell Halif, nel Negev, hanno dimostrato che l'area principale della casa era quella dedicata alla preparazione dei cibi. Nel 2015 un gruppo di studenti guidati dalla dottoressa Cynthia Shafer Elliott ha realizzato, proprio in questo sito, un tannur, un forno per la cottura del pane. L'esperimento ha avuto inizio con la raccolta di terra locale, ricca di argilla, utilizzata, mista a paglia, per costruire le pareti del forno. Il forno, di forma circolare, è stato costruito nell'arco di diversi giorni, in anelli concentrici, per permettere alla terra di asciugare lentamente. Dopo l'asciugatura completa delle pareti di fango, è stato acceso un fuoco all'interno del forno ed è stato possibile cucinare l'impasto, realizzato con farina, acqua, lievito e un po' di zucchero.
«Siamo rimasti tutti piacevolmente sorpresi dal buon funzionamento del tannur e dal buon gusto del pane cotto!», ha commentato la dottoressa Shafer Elliott al termine dell'esperimento.
Agnese Picco
NP maggio 2021