Piuttosto mi taglio il naso
Pubblicato il 28-02-2022
Quando i suoi parenti avevano deciso di estrarla dalle domenicane di Buda per farle fare un matrimonio politico, Margherita d'Ungheria aveva minacciato di tagliarsi il naso. Era stata messa in convento da piccola e ne era stata felicissima: lì aveva scoperto che la vita religiosa le permetteva di essere libera dagli interessi familiari, libera nella gestione del proprio corpo, senza subire nessun marito non scelto. Non l'avrebbe data vinta ai parenti solo perché avevano cambiato i loro progetti su di lei: “piuttosto mi taglio il naso!”.
Era restata in convento, felicissima con il suo Sposo celeste, a cui si univa nella comunione frequente (cosa rara a quel tempo) e nella sofferenza condivisa. Aveva solo l'arma del proprio corpo, una donna del XIII secolo, per dire la sua fede. Non controllava niente, non il potere, non la ricchezza, non la scelta di vita. Poteva esprimersi solo con il corpo, con la gestione del cibo e con la penitenza fisica, nell'identificazione col Cristo sofferente, talvolta fino alle stimmate: come Caterina da Siena, Margherita da Cortona, Clara di Montefalco, Elizabeth de Spaalbeck, Angela da Foligno…
La disinvoltura accogliente e comprensiva con cui Gesù entrava in relazione con le donne è cominciata e finita con lui. La leggenda dice che Maria Maddalena, prima testimone della risurrezione, deve espatriare a Marsiglia per annunciare il Vangelo e finire lì i suoi giorni, reclusa nella grotta della Sainte-Baume. Pelagia e Taide (forse la stessa persona), prostitute convertite del III secolo, si autorecludono anche loro in una cella fino alla morte.
Nel XIII secolo esplode il fenomeno dell'ingresso di massa delle donne nella vita religiosa: perché i monasteri vengono fondati dalle famiglie ricche e nobili che, per tenere uniti i patrimoni, scaricano le figlie in comunità femminili sotto l'obbedienza degli ordini maschili preesistenti. Al punto che nel 1230 la Chiesa proibisce nuove fondazioni. Fino alle Sorelle Povere di santa Chiara d'Assisi, la prima che scrive da sé la Regola del suo Ordine e patisce fino alla morte prima di vederla approvata. Fino alla comparsa del beghinaggio, che si diffonde soprattutto nelle città del nord Europa come forma di vita semi-religiosa: le beghine vivono per conto proprio, fanno una vita laboriosa e devota, non pronunciano voti e si mantengono da sole. Fenomeno pericolosissimo! Che si estingue infatti nel rogo di Margherita Porete su una piazza di Parigi, nel 1310.
Se tutte queste donne, che hanno trasmesso la loro spiritualità profonda, affettiva e sofferta attraverso libri scritti da loro stesse o raccolti dai loro confessori, fossero state ascoltate come avrebbe fatto Gesù, la Chiesa sarebbe arrivata preparata a Lutero e forse la ferita non si sarebbe mai prodotta. Se queste donne fossero state ascoltate, l'amore, la tenerezza, la creatività avrebbe avuto cittadinanza da sempre nella Chiesa. Lo Spirito Santo, incarcerato dalla Santa Inquisizione, sarebbe stato libero di soffiare dove e come voleva. La maternità di Dio non sanguinerebbe ancora di tanto dolore.
Flaminia Morandi
NP Novembre 2021