Nasce una nuova scuola. In presenza e a distanza: alcune proposte per la ripartenza.

Pubblicato il 19-10-2020

di Carlo Degiacomi

Che cosa abbiamo imparato dal periodo che abbiamo at­traversato? La scuola inizia l’anno 2020/21 con grandi incertezze. La mia tesi è che non biso­gna perdere l’occasione di praticare in fretta e bene un mix intelligente capa­ce ad ogni livello scolastico di favori­re l’educazione in presenza e quella a distanza, di divulgare temi d’attualità e di essere più presenti su un territorio aperto ai giovani. La didattica on line ha bisogno di regole, metodo e idee come il resto della didattica.

Un elenco di punti su cui ragionare:

- La formazione di insegnanti e stu­denti sui linguaggi informatici, le piattaforme, gli applicativi, i labora­tori digitali sono temi di attualità? Si dovranno o potranno mantenere for­me di contatto tra scuola e studenti e famiglie con forme da definire?

- La forte differenza di dotazioni in­formatiche (strumenti e connessioni) è un buco da colmare sia a scuola (pre­senze di LIM e classi attrezzate) che a casa? È possibile sviluppare formazio­ne ad hoc?

- Si possono usare nuovi strumen­ti didattici di confronto e ricerca, di discussione e alla fine anche di va­lutazione degli insegnanti? Come è possibile garantire in queste attività il coordinamento tra gli insegnanti?

- È da coltivare l’autonomia degli stu­denti intesa come attività in proprio con la guida degli insegnanti? La pos­sibilità di lavorare in gruppi anche fuo­ri classe? Il computer e i social possono essere anch’essi rapporti di socialità? Queste attività richiedono maggiore impegno da parte degli insegnanti che devono produrre documenti, dispen­se, video, audio, materiali, elaborati, efficaci?

Si può ricorrere ad esperti e persone esterne sempre con la guida e la scelta degli insegnanti, utili come suppor­to all’attività didattica, specie per far emergere i temi contemporanei am­bientali?

- Si possono programmare visite di conoscenza e informazione (aziende, musei, enti di servizi, aziende, luoghi innovativi) in presenza e visite virtuali a spazi e luoghi sul territorio?

- Hanno importanza sistemi interatti­vi ludici e didattici di colloquio e con­fronto, dove trovano posto anche lavo­ri fatti dagli studenti come testi story board, disegni, grafica, poesie, raccon­ti, prodotti multimediali…?

- Il concetto di educazione a distanza può non essere ridotto solo a video, monitor/computer, collegamenti. Ser­vono tutti i linguaggi: letture, disegni, audio, video, manipolazione di oggetti, laboratori manuali e scientifici, manu­fatti legati allo studio, piccole azioni teatrali, spot, soluzione di problemi in forma di gioco, diari, grafici…?

- Nell’affrontare i temi ambientali si possono proporre consigli di compor­tamento, di buon senso, non estremi, dando importanza al legame che può esserci con le attività di socialità in casa: cura delle persone, spazi dome­stici, partecipazione alla vita familiare, animali, aiuto ai fratelli minori, aspetti vari di cittadinanza...?

 

Compito di chi da sempre lavora con la scuola, anche dall’esterno, è di aiutarla a trasformarsi con scelte consapevoli, condivise e ragionate, con il fine ulti­mo che i giovani possano sviluppare la loro autonomia costituita anche da un uso critico e nuovo di tecnologie (cas­sette attrezzi) a loro disposizione.

In sintesi tre ingredienti del mix edu­cazione: scuola in classe, scuola a di­stanza, scuola in luoghi sul territorio (di quest’ultimo ne riparleremo). Intan­to, un modo subito praticabile: azien­de, enti privati e pubblici possono of­frire non solo fondi, ma anche servizi, strumenti e luoghi a partire dall’obiet­tivo di una cultura diffusa di sostenibi­lità ambientale.

 

Carlo DeGiacomi

NP Agosto/Settembre 2020

 

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