Nasce una nuova scuola. In presenza e a distanza: alcune proposte per la ripartenza.
Pubblicato il 19-10-2020
Che cosa abbiamo imparato dal periodo che abbiamo attraversato? La scuola inizia l’anno 2020/21 con grandi incertezze. La mia tesi è che non bisogna perdere l’occasione di praticare in fretta e bene un mix intelligente capace ad ogni livello scolastico di favorire l’educazione in presenza e quella a distanza, di divulgare temi d’attualità e di essere più presenti su un territorio aperto ai giovani. La didattica on line ha bisogno di regole, metodo e idee come il resto della didattica.
Un elenco di punti su cui ragionare:
- La formazione di insegnanti e studenti sui linguaggi informatici, le piattaforme, gli applicativi, i laboratori digitali sono temi di attualità? Si dovranno o potranno mantenere forme di contatto tra scuola e studenti e famiglie con forme da definire?
- La forte differenza di dotazioni informatiche (strumenti e connessioni) è un buco da colmare sia a scuola (presenze di LIM e classi attrezzate) che a casa? È possibile sviluppare formazione ad hoc?
- Si possono usare nuovi strumenti didattici di confronto e ricerca, di discussione e alla fine anche di valutazione degli insegnanti? Come è possibile garantire in queste attività il coordinamento tra gli insegnanti?
- È da coltivare l’autonomia degli studenti intesa come attività in proprio con la guida degli insegnanti? La possibilità di lavorare in gruppi anche fuori classe? Il computer e i social possono essere anch’essi rapporti di socialità? Queste attività richiedono maggiore impegno da parte degli insegnanti che devono produrre documenti, dispense, video, audio, materiali, elaborati, efficaci?
- Si può ricorrere ad esperti e persone esterne sempre con la guida e la scelta degli insegnanti, utili come supporto all’attività didattica, specie per far emergere i temi contemporanei ambientali?
- Si possono programmare visite di conoscenza e informazione (aziende, musei, enti di servizi, aziende, luoghi innovativi) in presenza e visite virtuali a spazi e luoghi sul territorio?
- Hanno importanza sistemi interattivi ludici e didattici di colloquio e confronto, dove trovano posto anche lavori fatti dagli studenti come testi story board, disegni, grafica, poesie, racconti, prodotti multimediali…?
- Il concetto di educazione a distanza può non essere ridotto solo a video, monitor/computer, collegamenti. Servono tutti i linguaggi: letture, disegni, audio, video, manipolazione di oggetti, laboratori manuali e scientifici, manufatti legati allo studio, piccole azioni teatrali, spot, soluzione di problemi in forma di gioco, diari, grafici…?
- Nell’affrontare i temi ambientali si possono proporre consigli di comportamento, di buon senso, non estremi, dando importanza al legame che può esserci con le attività di socialità in casa: cura delle persone, spazi domestici, partecipazione alla vita familiare, animali, aiuto ai fratelli minori, aspetti vari di cittadinanza...?
Compito di chi da sempre lavora con la scuola, anche dall’esterno, è di aiutarla a trasformarsi con scelte consapevoli, condivise e ragionate, con il fine ultimo che i giovani possano sviluppare la loro autonomia costituita anche da un uso critico e nuovo di tecnologie (cassette attrezzi) a loro disposizione.
In sintesi tre ingredienti del mix educazione: scuola in classe, scuola a distanza, scuola in luoghi sul territorio (di quest’ultimo ne riparleremo). Intanto, un modo subito praticabile: aziende, enti privati e pubblici possono offrire non solo fondi, ma anche servizi, strumenti e luoghi a partire dall’obiettivo di una cultura diffusa di sostenibilità ambientale.
Carlo DeGiacomi
NP Agosto/Settembre 2020