Eravamo quattro amici al pub
Pubblicato il 28-06-2023
Da giovane mi capitava spesso di trovarmi al pub con gli amici a parlare di politica, musica, ragazze, viaggi mentali e libertà... Eravamo molto accesi e convinti nelle nostre argomentazioni, davvero bravi a sparare cavolate che suonavano intelligenti. Veramente quelle parole erano un fuoco che bruciava e alle nostre orecchie sembravano davvero potenti le nostre ricette per cambiare il mondo. Da dietro quella birra i politici ci apparivano tutti ladri e incapaci: «Sarebbe più bravo Topolino a governare questo Paese!». Ci riempivamo la bocca di Andreotti De Mita e Spadolini, a cui andava tutto il nostro disprezzo. Ce n'era per tutti, anche per Giovanni Paolo II. Il potere, la Chiesa erano il nemico, anche per noi che andavamo a scuola dai preti. Ripensandoci ora era bellissimo, perché a quell'età davvero avevi la sensazione di poter cambiare le cose, e da quel tavolo di legno gli hamburger avevano l'odore della libertà. Ora che sono passati alcuni anni vedo la "stupidità" di quegli anni come un passaggio fondamentale della mia vita. Mio nonno diceva sempre: «Caro ragazzo, ne devi bere ancora di birre prima di capire che forse era meglio bere più acqua».
Mi sono tornate in mente queste cose al bar, sentendo conversare un gruppo di anziani. «Topo Gigio governerebbe meglio questo Paese» afferma uno di loro, e io davvero mi sono rivisto in un flashback. Sembravamo noi, 50 anni dopo. Solo che quel fuoco si era trasformato in rassegnazione, e davvero quei discorsi non sembravano più cambiare il mondo, ma parevano farlo inesorabilmente sprofondare nell'abisso. Cavoli nonno! Ti ricordo quella volta in cui ti chiesi: «Come si arriva alla fine della vita senza rimorsi?». E tu mi dicesti: «Ricordati che un giorno morirai, ma tutti gli altri giorni invece no!».
Andrea Go
NP aprile 2023