Cella 219

Pubblicato il 18-09-2021

di Marco Grosseti

La malasorte e la malavita. La bocca sempre piena di parole, ma cosa ne sapete voi? Fare la fame qui in Barriera, le felpe piene di buchi per le canne che ci fumiamo nel barrio. La zona rossa siamo noi e tutti stanno lontani. Fossero swag come i jeans stracciati e pieni di toppe, no, le felpe devono essere di marca, deluxe edition, zero imperfezioni. Come le scarpe, nuove ogni due mesi o sei un loser. Ci guardiamo i piedi prima di guardarci negli occhi. L'outfit da paura per non avere paura.

Che poi adesso gira così anche nei games. Come Fortnite. È un gioco ma non è solo un gioco. Impariamo da piccoli come funziona: la vita è un fight, tutto è in vendita in uno shop, nasci nabbo e devi diventare pro. Un mio amico spende centinaia di euro ogni mese. Bruciamo anche i soldi che non abbiamo, quelli di papà guadagnati con lo straordinario. Basta inserire il codice e compriamo i balletti per diventare più cool. Ci truffiamo le armi e trolliamo anche i nostri amici. Ci giochiamo la notte e adesso anche la mattina. La scuola l'avete chiusa voi.
Togliamo l'audio e oscuriamo la telecamera, la prof parla ma noi l'abbiamo spenta e non ascoltiamo una parola.
Siamo nati per killare e laseriamo anche lei. Volevamo solo giocare e divertirci, ma ci avete fatto diventare dei troll, diventate ricchi con i nostri guai.
Ogni cosa è una challenge e conta solo winnare, siamo sempre come dentro un reality, facciamo finta di volerci bene ma chi è al fondo della classifica è solo un loser da bannare.

Ci attacchiamo su Fortnite e poi continuiamo in presenza. Urliamo insulti e imprecazioni sino a quando il vicino non bussa per chiedere di abbassare il volume, il nostro mica quello della play. Lanciamo il joypad dalla finestra.
Mamma me ne compri uno nuovo o devo spaccare anche il muro con un pugno? Ci chiamiamo bro' oppure fra', usiamo abbreviazioni e soprannomi per quelli della nostra family. In guerra è importante avere alleati, c'è l'hanno detto a scuola e l'abbiamo imparato in strada. La fame dentro agli occhi di sti bravi raga: non vogliamo i vostri scarti, la fila per avere da mangiare e stare in coda per ricevere aiuto. Nessuno ci ha mai capito, vogliamo solo una vita normale, essere belli e puliti, avere il cash per qualche sfizio. Easy bro', una siga non ci calma, i pezzi da 50 nella tasca li vogliamo anche noi, speranze di mia madre come un treno che non passa.

Cella 219. Perché abbiamo spaccato una vetrina. Dentro una gabbia da quando siamo venuti al mondo, una notte dentro e siamo leggenda. Che tanto ci avete fatto uscire il giorno dopo chiedendoci pure scusa. Sfigati, è più difficile jumpare per quittare dalla prigione di Fortnite. Non sono una persona cattiva, come non sono cattivi i miei fra'. Mai contato su nessuno noi, io li conto sulle dita, quelli della mia gang. Mio padre non è ricco, mia madre fra' neanche, il lavoro non c'è, ma a tagliare cioccolata, siamo pieni di plata. Scrivo una canzone che spacca, mamma a casa che prega. Vada come vada, qui si rischia oppure nada. Anche stasera non si dorme, giochiamo ad accendere il fuoco con un estintore. La malasorte è la malavita.


Marco Grossetti
NP Maggio 2021

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