Caftano

Pubblicato il 14-10-2023

di Elisa D’Adamo

Il caftano, un classico del guardaroba anche in questo 2023, ha origini lontane ed ha attraversato i secoli senza mai passare di moda. Questa lunga tunica compare per la prima volta in alcune pitture persiane del VII secolo a.C., è indossata in tutta la Persia sia dalle donne che dagli uomini ed è realizzata in seta per la stagione calda ed in lana per i mesi freddi. Il caftano viene in seguito importato nell’Impero Ottomano ed utilizzato da imperatori, sultani e nobili, diventando un simbolo di potere e prestigio.

Nato come una semplice tunica dalle linee essenziali, diventa un capo raffinato dai pregiati tessuti arricchiti di motivi e ricami preziosi. L’espansione dell’Islam ha contribuito alla progressiva diffusione del caftano che diventa parte del costume tradizionale marocchino e indiano. A fine Ottocento un’ondata di orientalismo travolge il mondo dell’arte, della letteratura e della moda. I celebri couturier Paul Poiret e Mariano Fortuny, affascinati dalle culture del Medio Oriente e del Nord Africa, ridisegnano la silhouette della donna di fine secolo, aprendo la strada a tagli più fluidi e geometrici. Tra gli anni ’60 e ’70 il caftano è indossato in versione hippie multicolor e floreale e diventa un capo simbolo di cambiamento e libertà.

Bisogna ringraziare Diana Vreeland, eccentrica editor di Vogue America, per l’ingresso di questo capo nell’olimpo della moda: rientrata da un viaggio in Marocco indossa un ampio caftano colorato durante una riunione di redazione e da quel momento sia lei che il jet set internazionale non ne possono più fare a meno. Questo indumento diventa presto una tendenza globale e viene portato in passerella da stilisti del calibro di Emilio Pucci, Yves Saint Laurent e Oscar De La Renta. Versatile, comodo, eclettico, arioso e pregno di simbolismi, il caftano cambia nel corso dei decenni, ma rimane un pezzo irrinunciabile nel guardaroba estivo femminile.
 

Elisa d'Adamo
NP agosto / settembre 2023

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