ASSEFA: una foresta che cresce

Pubblicato il 21-10-2022

di Gianfranco Cattai

Nel 1967 Giorgio Ceragioli e Edo Gorzegno, due nomi noti, con Quaresima di Fraternità del Centro Cattolico Torinese contro la fame nel mondo, finanziarono la prima fattoria Sarvodaya per circa 7,5 milioni di lire – circa 3.800 euro di oggi ma ovviamente da rivalutare.
Dopo questo progetto, nel 1970 per iniziativa di Giovanni Ermiglia si costituì legalmente ASSEFA (Association for Sarva Seva Farms) che oggi coinvolge 10 milioni di persone! Peraltro in questi decenni molti ragazzi e ragazze delle scuole di villaggio hanno proseguito gli studi, alcuni laureandosi e uno diventato sacerdote cattolico e parroco in un villaggio Nell'Enciclopedia delle Nazioni Unite sull'economia della solidarietà sociale, ASSEFA viene riconosciuta per una nuova economia pensata come alternativa al capitalismo e al socialismo dai gruppi di esperti di tutto il mondo.

«La missione di ASSEFA affonda le sue radici nella filosofia gandhiana di Sarvodaya (un percorso di non-violenza) che mira a dare vita a una società in cui l'uguaglianza e la libertà nei confronti di tutti gli esseri umani sono centrali. Si tratta di un piano rivolto allo sviluppo rurale che adotta un approccio decentrato della democrazia, il processo decisionale, e l'azione collettiva».
«ASSEFA è attualmente operativo in 10.000 villaggi e coinvolge le vite di oltre 1.845.700 famiglie rurali nel Tamil Nadu. La maggior parte della gente rurale è coinvolta nell'economia agricola e dipende dall'agricoltura per la propria sopravvivenza.
ASSEFA a livello di villaggio si impegna in una serie olistica di interventi che comprende il miglioramento della qualità della vita, che incorpora la salute e l'igiene, l'istruzione, la parità di genere, e la giustizia e le risorse della comunità per la sostenibilità, che sono associati a più di uno degli Obiettivi del Millennio.
Un esempio di efficaci programmi economici e sostenibili a livello di villaggio sono le aziende da latte intraprese dalle famiglie, soprattutto donne, che coinvolgono la cura e la mungitura delle mucche. Questo impatto SDG (obiettivo sviluppo sostenibile) 5 sulla parità di genere, SDG 8 sulla creazione di opportunità economiche, SDG 10 sulla disuguaglianza di indirizzamento, e SDG 12 sul consumo e la produzione».

«Yvon Porirer e Kumar Logathan (2019) descrivono ASSEFA come organizzazione su larga scala che incarna tutti gli aspetti dello sviluppo, vale a dire l'empowerment delle donne, lo sviluppo del business, e le preoccupazioni ambientali, così come i diritti umani, l'alloggio, e le esigenze alimentari dei poveri».
Volentieri ho voluto citare questa esperienza come buona pratica, anche per averla seguita direttamente con tanti amici. Tra cui il Sermig.
Ma l’ho fatto soprattutto perché mi rattrista che questo genere di risultati non vengano fatti propri e pubblicizzati dal sistema della cooperazione internazionale, dai mass media, da chi di noi ha incarichi di governo centrale e locale e deve dare gambe a una legge di Stato che prevede la valorizzazione dei risultati raggiunti.


Gianfranco Cattai
NP giugno / luglio 2022

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