Turchia sostenibile?

Pubblicato il 28-04-2023

di Claudio Monge

La nostra ormai lunga esperienza di vita in terra di Turchia ci porta a considerare questa stagione invernale come la più calda e secca dell’ultimo ventennio (i 22 gradi toccati a Istanbul il 18 gennaio sono da Guinness dei primati). Se la crisi energetica attuale, con l’esponenziale aumento dei prezzi del gas naturale, potrebbe far pensare a questa congiuntura come a un felice regalo, le proiezioni per il futuro prossimo non possono che allarmare. Non solo, le insufficienti precipitazioni stanno causando una grave siccità in tutto il Paese. Secondo il servizio meteorologico, nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2022 e il 3 gennaio 2023, le precipitazioni in Turchia sono diminuite del 31% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La municipalità metropolitana di Istanbul ha riferito il 6 gennaio che il serbatoio della diga di Alibeyköy (una delle principali fonti di acqua della provincia) era solo al 18,29% della sua capacità (la più bassa degli ultimi 10 anni). Ankara, la capitale e seconda città più grande della Turchia (situata su un altipiano a 800 metri di altitudine e tradizionalmente caratterizzata da inverni freddi e nevosi), ha registrato un calo delle precipitazioni del 36,4%. Nella città egea di Smirne il calo registrato è del 41,7%, mentre a Konya (il “granaio” della Turchia), nell’Anatolia centrale, le precipitazioni sono diminuite addirittura del 50,3%. Ma anche la regione del Mar Nero, dove tradizionalmente le precipitazioni, soprattutto invernali, sono continue e abbondanti, avrebbe registrato un calo delle stesse del 17,6%. All’inizio di gennaio, i funzionari dell’Unione delle Camere dell’Agricoltura hanno dichiarato che in 60 delle 81 province del Paese, le piogge erano insufficienti a soddisfare le esigenze agricole. Fin qui i dati impietosi. La politica del governo, a parte gli appelli di rito a un uso responsabile delle riserve d’acqua, ha sicuramente intensificato la propaganda.

Secondo il ministro “dell’Ambiente, della Pianificazione urbana e del Cambiamento climatico”, Murat Kurum, entro il 2050 la Turchia sarà un Paese esemplare in termini di sviluppo sostenibile e riduzione delle emissioni di gas serra. Front woman di questo ambizioso programma è la first lady in persona, Emine Erdoğan, testimonial del progetto “Sıfır Atık” (Zero rifiuti), iniziato già nel 2017. Questo piano mira a ridurre l’inquinamento allineando la gestione dei rifiuti con i principi dello sviluppo sostenibile, fino a raggiungere un tasso di riciclo del 60% degli scarti entro il 2030. Il piano, che finora ha portato alla selezione di 33,8 milioni di tonnellate di rifiuti riciclabili, è stato esteso anche ai rifiuti marini fin dal 2019.

L’iniziativa ambientale della Turchia è stata accolta con favore dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che nel settembre 2022 ha firmato con Emine Erdoğan una “dichiarazione di buona volontà sui rifiuti zero” per espandere il progetto a livello internazionale.
La realtà, tuttavia, sembra meno rosea. Un rapporto pubblicato nel marzo 2021 dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) sulla situazione energetica della Turchia, indica che, nel 2019, il 37,2% dell'elettricità elettricità proveniva ancora da centrali a carbone proveniva ancora da centrali a carbone.

La tabella di marcia del Paese per la decarbonizzazione e il raggiungimento della neutralità energetica entro il 2050, sembra fantascientifica ai più. Güven Sak, direttore della Fondazione per la ricerca politica economica (TEVAP), ritiene che il piano d’azione per il clima attualmente implementato dalla Turchia porterà addirittura a un aumento del 32% dell’utilizzo dei carbon fossili entro il 2030, poiché non è stato preso alcun impegno serio per interrompere l’uso degli impianti esistenti e per la conversione energetica. Alla COP27 di Charm El-Cheikh, Ankara aveva addirittura espresso l’intenzione di aumentare l'obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 dal 21% al 41%. Ma il tema è oggi praticamente assente in campagna elettorale.
 

Claudio Monge
NP febbraio 2023

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