Così non va!

Pubblicato il 01-04-2023

di Gianfranco Cattai

Recentemente ho seguito la vicenda di una donna anziana che per ritirare una raccomandata si è dovuta recare quattro volte in posta. A parte il fatto che questa raccomandata poteva esserle consegnata visto e considerato che era in casa ma pazienza. Andare quattro volte con l’incertezza di poter entrare nell’ufficio postale non è una bella esperienza. Attendere in coda al freddo e magari sotto la neve, con tanti e tante che tentano di fare i furbi, con gli stranieri che hanno imparato in fretta i nostri peggiori comportamenti, non è edificante.
Perché tutto questo? Semplice: le poste italiane hanno ampliato i loro servizi (non si vende ancora la pasta ma poco ci manca!) e contemporaneamente hanno ridotto il personale.
Due impiegati dove ce n’erano quattro fa la differenza.

Le poste si giustificano dicendo che hanno informatizzato il sistema e che quindi hanno bisogno di meno personale.
Certamente a beneficio economico dell’ente ma non necessariamente del cittadino. Ora ci si può prenotare e quindi si evitano le code: certo, per chi lo sa fare e lo può fare. Ma non è detto che tutti gli anziani siano in grado di farlo. A parte il disservizio al cittadino io sono preoccupato perché queste occasioni rischiano di essere fucine di atteggiamenti rancorosi nei confronti del settore pubblico.

È sicuramente importante che investiamo in operazioni di sicurezza urbana, in piani per il contrasto al razzismo e ai crimini d’odio ma se poi dimentichiamo che la normalità dei servizi deve essere occasione d’incontro e di relazioni allora rischiamo la schizofrenia comunitaria.
Parliamo tanto della solitudine degli anziani ma se ci dimentichiamo che un’occasione importante ripetuta in modo sistematico è quella di andare in posta almeno una volta al mese mi chiedo di cosa stiamo parlando. Sia ben chiaro: pieno rispetto per i direttori di filiale e personale che a volte hanno atteggiamenti e comportamenti encomiabili ma che rischiano a loro volta di essere vittime del sistema.

Bisogna supplire alla mancanza del personale con la presenza di volontari? È una provocazione che butto nello stagno sapendo che mi sto attirando non poche critiche. Però non fare attenzione sul fatto che alcuni luoghi e servizi che dovrebbero essere forieri di relazioni positive sono invece occasioni per aumentare la sfiducia nei pubblici servizi non è secondario. La persona al centro, la centralità della comunità sono parole vuote se non abbiamo la capacità di capire quali sono le implicazioni nella quotidianità delle persone.
Care Poste Italiane rappresentate un grande punto di riferimento rispetto ai cittadini: valutate, nel vostro bilancio sociale, come migliorare questo rapporto.
 

Gianfranco Cattai
NP gennaio 2023

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