Accoccolàti

Pubblicato il 04-03-2022

di Matteo Spicuglia

Se non diventerete come bambini… Quando sento queste parole, penso subito a Leonardo. Penso ai suoi due anni piena di vita appena compiuti, al suo sguardo furbetto, al suo visino, perfetta sintesi dei lineamenti di mamma e papà. Penso ai suoi primi passi di un anno fa, alle sue conquiste, ai sorrisi improvvisi che rischiarano chi lo guarda. Penso alle sue scoperte, al futuro che ha davanti, alle gioie e alle fatiche che vivrà, ma anche all'amore che sa e saprà seminare nella sua strada.

Leonardo è come un germoglio che giorno dopo giorno disvela nuove sfumature di sé. Una scoperta continua che alimenta bellezza e stupore. Adesso, sta imparando a parlare. Sia chiaro, capiva già tutto come ogni bambino, ma fino a qualche settimana fa era convinto che bastasse un semplice ditino per comunicare. Leonardo si avvicinava, lanciava un urletto, indicava. E quasi sempre otteneva quello che desiderava.
La novità è arrivata in fretta in poco più di una settimana. Prima un verso, poi una sillaba, un'articolazione un po' più elaborata, la conquista di suoni che finalmente diventano parole: i nomi degli animali, dei numeri, di mamma e papà, degli zii, anche Tanti auguri a te, con battito di manine incorporato. Ma c'è una parolina magica che Leonardo ha già memorizzato. Gli viene in mente appena ti vede. Prima un grande sorriso, poi la manina che si alza per prendere la tua e tirarti via verso il salotto. Tu non puoi che assecondarlo, seguirlo e poi stupirti. «Exa!», ti dice con sicurezza. Leonardo chiama così Alexa, l'assistente vocale più famoso. Per lui non è altro che una scatoletta magica da cui esce la musica. E dire «Exa!» significa semplicemente chiedere quella. Ormai, chi conosce Leonardo sa cosa fare. Basta il titolo di una canzone! «Alexa, metti L'Anisello Nunù!».
A quel punto lui alza la testa, ti guarda, allunga le braccia per venire su con te. Appena lo prendi in braccio, con assoluta tranquillità si accoccola sulla tua spalla ad ascoltare musica. Ama ogni genere, dalle canzoni dello Zecchino d'Oro a I migliori anni della nostra vita di Renato Zero, da Antartide dei Pinguini Tattici Nucleari alle colonne sonore di Ennio Morricone.

Quando era più piccolo, si addormentava spesso così. Erano sufficienti due o tre brani: un ricordo, ormai. Perché adesso, Leonardo può stare intere ore a rilassarsi, ad alzare la testina quando una canzone finisce, come a chiedertene un'altra. L'ascolto è diventato davvero qualcos'altro.
Se non diventerete come bambini… Quanta verità in queste parole! E quanti insegnamenti anche in una situazione solo in apparenza banale. Perché Leonardo che ascolta musica può aprire davvero un mondo, ma soprattutto può indicare un metodo. Leonardo non ha paura di chiedere aiuto e nemmeno di fidarsi. Sa che l'unico modo per godere di qualcosa di bello è prenderti per mano. Leonardo non si fa problemi ad esprimere tenerezza e nemmeno a cercare un contatto. È un bambino certo, ma usa tutto il candore di cui è capace senza secondi fini.

Leonardo ha capito che da solo può fare poca strada e che al contrario è bello avere una spalla su cui posarsi, senza dire niente, facendo silenzio e ascoltando insieme. Leonardo non può rendersene ancora conto, ma la sua semplicità ricorda che anche stare accoccolati è un'arte. Accoccolati all'affetto e all'amore delle persone, alla Presenza di Dio quando lo si incontra, alla speranza, ma soprattutto alla vita che accade e che non spaventa più. Vita che è cosa buona sempre. Grazie Leonardo! Se non diventerete come bambini…


Matteo Spicuglia
NP dicembre 2021

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