I 30 ANNI DELL’ARSENALE DELLA PACE
Pubblicato il 22-07-2013
Il 2 agosto a Torino, la giornata di riflessione del Sermig
Era il 2 agosto del 1983: Ernesto Olivero e i suoi amici varcavano per la prima volta il portone dell’ex arsenale militare di piazza Borgo Dora, a Torino. La fabbrica da cui uscirono le armi del Risorgimento e delle guerre mondiali era un rudere. Da quel giorno diventò la nuova casa del Sermig, il Servizio Missionario Giovani.
Il sogno di riconvertire un luogo di guerra coinvolse da subito migliaia di giovani e adulti. Tempo, capacità, risorse, lavoro gratuito: è nato così l’Arsenale della Pace, una casa sempre aperta per chi vuole cambiare, per chi è in difficoltà, per chi vuole cercare il senso della vita. In oltre 40mila metri quadrati, l’Arsenale oggi ospita accoglienze, un poliambulatorio medico, una scuola di musica e di restauro, un asilo e un oratorio multietnici, un’Università del Dialogo, un centro di solidarietà internazionale che ha promosso migliaia di progetti di sviluppo in oltre 100 Paesi. Una casa di spiritualità e dialogo pensata soprattutto per i giovani, che qui si incontrano, si interrogano, partecipano a settimane di formazione, si mettono a servizio dei più poveri.
L’Arsenale della Pace compie 30 anni. Una ricorrenza importante che sarà ricordata venerdì 2 agosto, con una giornata di eventi, in concomitanza con la prima festa di “Maria, Madre dei giovani”, voluta dall’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia.
La festa nasce dall’icona della Madonna delle tre mani, arrivata a Torino dalla Russia e venerata oggi nella nuova chiesa dell’Arsenale della Pace, con il titolo di “Maria, Madre dei Giovani”. È un’icona che ha fatto incrociare mondi diversi: espressione della cultura e della spiritualità ortodossa, donata al Sermig da un non credente, benedetta da un papa, legata alla preghiera “Maria Madre dei giovani” scritta da Ernesto Olivero e fatta propria dai papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
La Madonna sarà al centro del ricordo dei 30 anni dell’Arsenale della Pace. Primo appuntamento alle 18,30 con il ringraziamento agli amici, volontari e benefattori e la proiezione di un documentario sulla storia dell’Arsenale. A seguire, alle 20, la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Cesare Nosiglia nella chiesa intitolata a “Maria, Madre dei Giovani”.
A partire dalle 22, invece, inizierà la Marcia della Speranza per le strade della città. L’icona sarà portata a spalla da giovani di tutta Italia in un itinerario che toccherà alcuni luoghi significativi legati alla storia del Sermig e dell’Arsenale della Pace e alla Madonna delle tre mani: il Municipio di Torino, il Cottolengo, i santuari di Maria Ausiliatrice e della Consolata, la chiesa ortodossa di via Cottolengo. La marcia si concluderà a tarda notte in piazza Carlo Alberto.
“Se per grazia di Dio dovessero comparire tutte insieme le persone che ci hanno aiutato e che abbiamo aiutato – dice Ernesto Olivero - non basterebbe Torino a contenerle. Lo dico con uno stupore da bambino che fa crescere ancora di più la gratitudine per questi 30 anni. Un grazie fasciato dal volto di una Madonna particolarissima, che ha tre mani, la protagonista della storia più incredibile della mia vita”.
Per info:
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