Padri e madri

Pubblicato il 19-02-2023

di Matteo Spicuglia

Non c’è lezione più bella dello sguardo di un uomo e una donna che diventano genitori. La stanchezza di una madre che dimentica il dolore del parto e vive la gioia. La commozione di un padre che di fronte alla piccolezza di suo figlio dice commosso: «In questo momento ti ho sentito nascere dentro». Miracoli così passano quasi inosservati, eppure sono tra noi. Ogni istante, ogni giorno. Come un tesoro, pronto a cambiare la vita e a trasfigurarla. Perché chi fa questa esperienza vive l’amore e il mistero suo, sente il cuore aperto, dilatato, senza confini. E non si ferma più. Un figlio ti cambia, ti aiuta a capire che non è la perfezione o il talento a renderlo speciale, ma la misura del tuo amore, la profondità del tuo sguardo. Paternità e maternità tuttavia non si esauriscono qui, vanno oltre la capacità biologica di generare.

È paterno Luca, educatore da una vita di ragazzi e ragazze fragili. Ha imparato ad aspettare, a condividere le gioie di ogni passo in avanti come di ogni passo indietro. Sa che il suo compito è seminare e che i frutti arriveranno lentamente. Ma il suo sguardo già li vede.

È materna Chiara, la più cara amica di Lucia e del suo groviglio interiore. Conosce il suo limite, i suoi squilibri, ma ha deciso di starle comunque accanto. Sa che a volte la semplice presenza è un balsamo. Chiara non chiede nulla, quello le basta. È il suo sguardo a vedere oltre.

È paterno Franco, un talento coltivato con tanti sacrifici. Da sempre sente la responsabilità verso se stesso. Non ha mai legato il cuore al suo lavoro, ma ha colto il valore di fondo del suo agire, l’impegno richiesto per costruire il bene comune. Fa fatica, si scontra spesso con forze contrarie, ma ha capito che ne vale la pena. Il suo sguardo non si è mai fermato alle difficoltà.

È materna Cecilia, custode di molti segreti e confidenze. Empatica per natura, ha accettato nel cuore di fare posto agli altri, anche a costo di rinunciare a parti di sé. Sa che l’ascolto è cosa rara in un mondo in cui tut-to corre veloce. Lei lo sa, non ne ha paura. La lentezza del suo esserci è la risposta. Il suo sguardo è uno spazio che accoglie.

È paterno Bruno, una vita spesa per i suoi ideali, migliaia di progetti, di idee. Soprattutto, la scelta intima di non fermarsi, di inventarsi sempre idee nuove per alleviare un dolore, una fatica, una situazione di miseria. Sa benissimo che il suo agire è una goccia nel mare, ma non importa. È il suo sguardo a immaginare il bene che magari non è stato ancora compiuto, ma che già esiste.

Padri e madri di figli, di idee, di fragili affidati, di situazioni mai immaginate, di volti incrociati partendo da una disponibilità. Tutti possiamo esserlo. Con quello sguardo sul mondo e sulle cose che può fare la differenza, che può dare luce nuova alla vita. E dare la possibilità a chi ha il dono della fede, di intuire e sperimentare già adesso come Dio ama.


Matteo Spicuglia
NP dicembre 2022

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