Due sguardi a confronto

Pubblicato il 31-12-2022

di Davide Bracco

Ai primi di ottobre è in uscita prima nelle sale e poi in streaming un caso molto particolare per un panorama spesso convenzionale quale quello della corrente offerta cinematografica.
Si tratta di In viaggio di Gianfranco Rosi presentato Fuori concorso alla recente Mostra del Cinema di Venezia. Di Gianfranco Rosi abbiamo già parlato su queste pagine in quanto i suoi documentari come Fuocoammare (vincitore a Berlino nel 2016), Sacro Gra (vincitore a Venezia nel 2013) e Notturno hanno vinto premi e raccolto consensi nei principali festival internazionali.
Lavori spesso necessari e cruciali nel presentare e analizzare con maestria e talento visivo le situazioni di difficoltà, crudeltà e disagio degli ultimi in alcune zone del mondo come Lampedusa o il Medioriente.
Itinerari che seguono il filo rosso dei temi centrali del nostro tempo: la povertà, la natura, le migrazioni, la condanna di ogni guerra e la solidarietà. E soprattutto itinerari battuti anche da papa Francesco con instancabile abnegazione attraverso i suoi frequenti viaggi apostolici.
Da qui l’idea molto semplice di Rosi nel seguire il papa in un dialogo a distanza tra il flusso dell’archivio dei viaggi e le immagini del suo cinema.

Un lavoro che analizza cronologicamente i 37 viaggi (da Brasile a Cuba, da USA all’Africa e SudEst asiatico) e i discorsi basandosi in primis su 200 ore di materiali video (tra le 800 disponibili nell’archivio Vatican Media), immagini del cinema di Rosi e immagini di attualità e storia recente. Così Rosi: «Il film è il ritratto di un uomo che ci fa guardare oltre e riflettere su temi universali. La prima sfida di In viaggio è stata trasformare in linguaggio cinematografico filmati realizzati per esigenze televisive.
Man mano che il montaggio andava avanti, maturava però la necessità di far dialogare il racconto dei viaggi del papa con materiali di archivi storici e con i frammenti di alcuni dei miei film.
E infine lavorare su nuove scene girate da me. Altra sfida è stata costruire un finale per un film in divenire, destinato a rimanere aperto. Un film che nel seguire i prossimi viaggi di papa Francesco affronterà nuovi temi, nuove riflessioni».


Davide Bracco
NP ottobre 2022

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