Testimoni di pace
Pubblicato il 08-01-2024
Un uomo ruba perché ha meno di un altro e in fondo si sente giusto.
Oggi molti Paesi europei e non si rifiutano di dare accoglienza agli immigrati perché ormai “sono troppi”, si ha paura per la propria sicurezza e, in fondo, si pensa che questo sia giusto. In nome della giustizia in tanti Stati vengono tuttora condannate alla pena capitale decine di persone: avevano sbagliato ed era giusto che pagassero con la vita…
Ogni guerra è combattuta per una causa “giusta”. Di parte, ma certamente “giusta” per un gruppo, per una nazione. E per questo non si è arrivati mai alla pace vera, quella che non lascia strascichi fatti di rancore, di rivendicazioni mai ascoltate e perciò eternamente presenti.
Persino chi ha realizzato l’olocausto l’ha fatto in nome di una sua “giustizia”, fatta dall’estirpazione degli “irregolari” e per questo nocivi alla sanità morale dello Stato. I motivi per mettere a tacere la propria coscienza e tutto sommato sentirsi a posto, sono infiniti.
Come si può dire dunque che la pace è frutto della giustizia?
Occorrono parametri oggettivi. Uno, il più normale per uomini civili, è certamente il non fare agli altri ciò che non vorrei fosse fatto a me. È semplice, la chiave della giustizia verso gli altri è riposta nel cuore di ognuno di noi.
Però non è ancora sufficiente, perché nel cuore dell’uomo trova spazio tutto e il contrario di tutto. E spesso è proprio il cuore che può tradire!
La vera giustizia supera il cuore dell’uomo, perché è il pensiero di Dio sulla nostra vita, sulla storia. Un pensiero che nasce nell’amore: «Tu ami tutte le cose esistenti […] perché tutte son tue, Signore, amante della vita” (Sap11, 24-26). È dalla ricerca di giustizia per tutti portata avanti da ciascuno che nasce la pace.
Occorre capire che il parametro non sono io, ma sono gli altri. La pace non nasce dalle nostre “ragioni” né dalle nostre convenienze, ma da una logica capovolta, quella che vede l’altro al primo posto. Perché se è vero che l’uomo ha bisogno della pace, è altrettanto vero che la pace ha bisogno di testimoni.
Ernesto Olivero
Editoriale
NP gennaio 2024