Tutti sono esigenti verso il sacerdote

Pubblicato il 06-10-2011

di laura e giancarlo


Padre Paolo, cappuccino, confessore ricercato, è stato punto di riferimento spirituale per il Sermig. La grande umanità e profondità che manifesta in questo scritto nascevano da una vita e da una fede intense.

padre Paolo Melzani

 

Molti sono esigenti verso i sacerdoti. Hanno ragione. Bisognerebbe unire queste esigenze col pensiero e la persuasione che essere sacerdote è duro. Il sacerdote, anche se si è donato tutto fin dalla sua giovinezza, rimane sempre un uomo e ogni giorno in lui l’uomo cercherà di riprendere quanto ha dato.
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Alla sera di ogni giorno sarà solo nella sua casa. Forse prima di rinchiudersi avrà salutato le ultime persone, i bambini degli altri che mai saranno suoi e poi silenzio e solitudine o gioiosa o amara. È un uomo che ha un corpo come gli altri, un cuore forse più sensibile degli altri. Ha donato tutto perché ce n’era bisogno.
È bello donare tutto, ma alle volte questo quanto è duro. È duro donarsi al servizio degli altri, amare senza esclusione di persone. È duro stringere una mano e non poterla trattenere. Essere come gli altri ed essere un altro. Andare incontro agli altri con scarso risultato.
Buon giorno sacerdoti, religiosi, suore.
Dio vi ha chiamati alla sua sequela per la continuazione della sua incarnazione. Ora ha bisogno delle vostre mani, delle labbra, del cuore, perché si continui a benedire, parlare, soffrire, amare. Vi chiede di stare con Lui anche se la croce si fa sempre più pesante, camminando soli davanti a tutti.

Padre Paolo Melzani
cappuccino
(scritto autografo senza data)

 

 

 

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