Stare, piuttosto che fare!
Pubblicato il 08-10-2022
Una persona saggia un giorno sintetizzò così lo stile della sua vita: «Stare, piuttosto che fare». In apparenza un controsenso perché l’anima di quell’uomo era tutt’altro che pigra, ben disposta all’azione, all’incontro con gli altri, a non risparmiarsi. Insomma, non era un tipo da divano, eppure considerava lo “stare” la cosa più importante. Nessuna banalità o semplificazione: quel verbo aveva un significato ben preciso. Per lui “stare” non significava rimanere seduto sulla riva del fiume a vedere la vita che passava. Tutt’altro. Era il metodo per provare a cogliere il cuore di ogni sua azione, per evitare i rischi che ogni “fare” si porta dietro. Anche a fin di bene. A chi gli chiedeva, il saggio spiegava volentieri, parlava a cuore aperto, ti fissava negli occhi prima di affidarti il suo segreto. Diceva: «Impara a stare nella profondità. Non avere paura di quello che incontrerai.
Forse non tutto sarà chiaro, ma lo sguardo si abituerà a cercare anche nella penombra. È lì che è nascosta la luce.
Impara a stare nelle tue paure. Ti accorgerai che nulla è più grande della tua vita e della tua anima. Guardale in faccia, avvolgile di tenerezza, con il tempo potranno sciogliersi.
Impara a stare nei tuoi limiti perché non sono una gabbia né una fonte di frustrazione, ma possono essere chiave per capire di più te stesso e gli altri e scegliere davvero.
Impara a stare nella tua gioia. Non darla mai per scontata, difendila, custodiscila, mettila a servizio, perché altrimenti perderà vigore.
Impara a stare nei tuoi sentimenti. Non giudicarli mai, non banalizzarli, non fuggire dal tuo cuore. Potranno indicarti fatti e strade nuove, ma solo se li vivrai da persona libera.
Impara a stare in tutto ciò che ancora non capisci. È una palestra di fiducia, di fede, di speranza. È l’occasione per coltivare la pazienza e prepararti a vivere tutto a tempo opportuno.
Impara a stare nelle tue responsabilità. Capirai che nessuno può vivere al tuo posto e che il bene che puoi fare dipende solo da te, dalle tue scelte, dalla tua disponibilità.
Impara a stare nella fedeltà. Fedele ai tuoi momenti migliori, alle persone che hai incontrato nella vita e che ti hanno indicato la strada. Fedele ai tuoi affetti.
Ti renderai conto che la costanza è una scelta, che ogni bene chiede di essere alimentato e custodito per non spegnersi.
Impara a stare nella verità di te stesso, a non inseguire facili entusiasmi o fuochi di paglia, perché nessun'immagine costruita ti darà forza, nessun riconoscimento.
Quello che conta è sentire palpitare in te la bellezza di una vita autentica, la tua.
Impara a stare nella maturità che ti viene incontro. Accogli le sfumature di bene che possono aggiungersi al tuo cammino.
Cerca di riconoscerle. Chiediti che cosa dicono alla tua vita. Saranno lo strumento per fare unità nel profondo. Impara a stare anche nelle difficoltà. Non scappare. A volte sono il riflesso dell’uomo che potrai diventare, perché spesso temiamo le cose che ci stanno più a cuore».
Il saggio poi aggiunse: «Se accetterai di stare, coglierai tante altre sfumature. Non sarai quello di ieri e capirai finalmente che il tuo fare non è fine a se stesso, non è fuga, non è arma di distrazione di massa. È semplicemente la tua vita che ha incontrato un senso».
Matteo Spicuglia
NP giugno / luglio 2022