Ricordiamo Giovanni Paolo II

Pubblicato il 02-06-2013

di Aldo Maria Valli


A due anni dalla sua scomparsa, ricordiamo Giovanni Paolo II, il papa dei giovani, attraverso due riflessioni arrivate alla redazione del nostro mensile, Nuovo Progetto, in risposta ad un appello inviato alla mailing-list del Sermig. Chiedevamo di raccontare storie di “maestri” e tra le risposte, numerose, due erano dedicate a Giovanni Paolo II.
In calce, i link alla storia dell’amicizia tra il Sermig e Giovanni Paolo II, ed alcuni articoli su di lui del vaticanista Aldo Maria Valli, collaboratore della nostra rivista Nuovo Progetto.

A cura della redazione

 

Il mio maestro è stato Giovanni Paolo II.

È stato il Papa che ha saputo parlare ai giovani. Lo ha fatto con parole semplici. È stato una bellissima testimonianza di fede. L’ho incontrato (seppur da lontano) in due occasioni: durante la Giornata dei giovani d’Europa a Loreto (Eurhope 1995) e durante la Giornata mondiale della gioventù a Roma (2000). Sono state due esperienze forti: quando si incontra veramente Gesù, poi nulla nella nostra vita può essere come prima.

Le parole che più di tutte le altre hanno lasciato un segno sono state quelle di Roma. Ci ha definiti sentinelle del mattino, sale della terra, luce del mondo. Ed ha poi aggiunto: “Cari giovani, non abbiate paura di essere santi!”. Ci ha sempre messi in guardia dai falsi idoli, dal successo sfrenato, dalla ricerca di una vita piena di agi e di comodità.

Ci ha dimostrato che la vera gioia non è qualcosa di effimero, ma deriva dall’aver incontrato Gesù che è vera gioia e vero amore. Ci ha esortati a servire gli altri, proprio come Gesù, il quale non è venuto per essere servito, ma per servire. Ci ha donato la Croce dei Giovani con la quale camminare, dicendoci che la sofferenza è parte della natura umana. Ci ha insegnato a portare la croce di tutti i giorni, come nei suoi ultimi istanti di vita terrena. Le sue ultime parole sono state per i giovani. Ci ha voluto veramente bene. A Colonia avrebbe voluto esserci, abbiamo sentito che era con noi, nella gioia del Cristo Risorto. Grazie Papa.

Giulia



Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: la sinfonia della Chiesa per i Giovani

“Possiamo immaginare la storia del mondo come una meravigliosa sinfonia che Dio ha composto e la cui esecuzione Egli stesso, da Saggio Maestro d’orchestra, dirige” (Benedetto XVI in occasione di un concerto, 19.11.2006). E’ proprio così e in questa grande sinfonia, composta da diversi “movimenti”, Egli ce ne ha donati due veramente splendidi: i due papi che noi giovani abbiamo avuto la fortuna di conoscere.

Pur nelle loro diversità di carattere, sono davvero due grandi maestri. E chi sono i maestri se non coloro che, come dei cartelli stradali, indicano la meta da raggiungere per essere felici, per essere veramente uomini? Questi due grandi Papi stanno facendo proprio così, non solo perché ci indirizzano continuamente a Gesù, ma soprattutto perché sono testimoni credibili, in quanto cercano di vivere concretamente ciò che propongono a tutti noi.

Desidero portare alcuni piccoli esempi: vi ricordate, per chi c’era alla Veglia di Tor Vergata a Roma nel 2000, le parole di Giovanni Paolo II: “In realtà è Gesù che cercate quando sognate la felicità: è lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è lui la bellezza che vi attrae; è lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande…”. Se questo non è essere maestri e prendersi a cuore il cammino umano e di fede dei Giovani!?! Se questo non è un vero e proprio programma di vita che dà gioia!?!

Non da meno è questo nuovo Papa. I pregiudizi li sappiamo tutti e li riassume anche Ernesto nel libro di Angelo Comastri “Gli innamorati di Dio”: il freddo, il rigido, l’intransigente. Bella la risposta che Ernesto stesso dà a tali precomprensioni: no, “un innamorato di Dio”. E questa caratteristica di Benedetto, che si traduce in un profondo e sincero amore per i giovani, a mio modo di vedere si è espressa pienamente nel messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù di quest’anno, dove in una sintesi bellissima dei significati dell’Amore invita noi giovani “a osare l’amore”.

Ne cito un passo: “vorrei invitarvi a osare l’amore”, a non desiderare cioè niente di meno per la vostra vita che un amore forte e bello, capace di rendere l’esistenza intera una gioiosa realizzazione del dono di voi stessi a Dio e ai fratelli, ad imitazione di Colui che mediante l’amore ha vinto per sempre l’odio e la morte (cfr Ap 5,13). L’amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell’uomo e l’umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà.” Se non è questo l’essere maestri!?! Se non è questo un modo per cambiare il mondo!?!

Infine vorrei riportare l’attenzione su quello che potremmo definire “il punto comune” e qualificante dei due Papi: entrambi sono grandi maestri, perché si sono messi alla scuola dell’unico Maestro e il loro comune intento è permettere a un numero sempre maggiore di giovani di incontrarLo!!!

Davide R.C.
Bergamo


IL SERMIG E GIOVANNI PAOLO II:

“Caro Papa, caro papà…”: Speciale dedicato a Giovanni Paolo II
2 aprile 2006, “Dal basso della terra”: concerto di riconoscenza per Giovanni Paolo II
5 marzo 2005: Lettera di Ernesto Olivero al Santo Padre
26 febbraio 2005: Lettera del Santo Padre ad Ernesto Olivero
31 gennaio 2004: Saluto del Santo Padre ai giovani del Sermig
31 gennaio 2004: Saluto di Ernesto Olivero al Santo Padre
Libro "Grazie Carolpapa" di Ernesto Olivero


SCRITTI DI ALDO MARIA VALLI (vaticanista di RAI 3) SU PAPA WOJTYLA:
Le quattro sfide di Papa Wojtyla
Per non dimenticare Assisi
La guerra è sempre una sconfitta!

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok