L’umiltà che costruisce

Pubblicato il 17-11-2011

di Redazione Sermig

Inter – Sampdoria: anche una partita di calcio ci insegna qualcosa sull’umiltà.

di Ernesto Olivero

Alcune sere fa ho visto alla televisione la partita di Coppa Italia Inter - Sampdoria. La Sampdoria è una piccola squadra, l’Inter è uno squadrone, ma la Sampdoria ha stravinto. Perché? Secondo me perché non basta far conto sul proprio grande nome per vincere, ogni volta bisogna interpretare la partita con la dovuta umiltà, senza sottovalutare il valore dell’avversario. Naturalmente questo vale non solo per chi deve interpretare una partita di calcio, ma per tutti i personaggi alla ribalta nei vari campi, sia quando sono davanti a un microfono, sia quando sono di fronte a una penna con un foglio di carta in bianco. Non solo. Vale per ognuno di noi.
La “gloria” ci sarà sempre se prima c’è l’umiltà. La gloria senza l’umiltà può far montare la testa, può insuperbirci, può farci sentire arrivati. Quando uno raggiunge la cima non deve gloriarsi perché è arrivato, ma riconoscere di essere arrivato grazie agli sforzi, alla fatica, all’impegno che gli consentiranno poi di scalare cime più ardimentose delle precedenti a condizione di continuare ad essere umile e di allenarsi con passione.
Anche lo sport può insegnare l’umiltà. Tempo fa, mentre mi recavo in Brasile, sull’aereo ho visto il film “Miracle”. Racconta la storia della squadra americana di hockey su ghiaccio che doveva partecipare alle Olimpiadi di Lake Placid del 1980. La squadra non aveva nessuna probabilità di accedere alle finali, dove avrebbe sicuramente incontrato la Russia che in quel momento era la squadra favorita, imbattibile. Impossibile poter anche solo immaginare di fare bella figura incontrandola. Ebbene, l'allenatore Herb Brooks, presa in mano la squadra, scelse i giocatori più idonei, li sottopose a faticosissimi allenamenti, li trasformò in una vera squadra, un insieme motivato e determinato. La squadra americana vinse le Olimpiadi battendo proprio la Russia nel match per la medaglia d’oro. Abbiamo visto più volte questo film, l’abbiamo fatto vedere anche ai ragazzi che frequentano l’Arsenale della Pace, per capire cosa vuol dire l’umiltà, per capire cosa vuol dire la determinazione. Locandina del film Miracle

Il Signore vuole da noi umiltà e concretezza, coraggio e nascondimento, saper stare all'ultimo come al primo posto con la mentalità di chi non si aspetta nulla, di chi ha già tutto perché ha il suo Dio. L’umiltà non è un dogma, è la scelta della propria intelligenza di far posto agli altri, di capire che l’altro è una persona da amare, che l’altro ha i miei stessi diritti e doveri. L’umiltà è gioire degli altri, riempirsi di stupore, di riconoscenza, di misericordia, svuotarsi dell’arroganza.

Una scena del film Miracle

Per me un grande esempio di umiltà è stato dom Luciano Mendes de Almeida, vescovo brasiliano e amico. Era un uomo intelligentissimo, “potente” (era stato presidente della Conferenza Episcopale del Brasile), ma colpiva tutti per la sua umiltà, il suo fermarsi, il suo chinarsi su chiunque gli faceva una domanda o gli chiedeva qualcosa. Dom Luciano è un maestro per chi crede e per chi non crede, e il suo esempio ha tanto da insegnare al nostro tempo.

Ernesto Olivero

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok