LO SCONFORTO DEL POSITIVO

Pubblicato il 14-09-2011

di Loris Dadam

 

Come vanno le cose in Italia? Difficile dirlo, di fronte all’altalena di notizie e commenti catastrofisti prima e trionfalisti poi che stanno accompagnando le ultime vicende nazionali ed estere.

di Loris Dadam

 

Non so se i lettori di NP, seguendo i recenti notiziari, hanno avuto la mia stessa impressione, che è, in larga sintesi, la seguente: sembra che, improvvisamente, tutto vada per il meglio e, malgrado ciò, permane uno stato di insoddisfazione diffuso. Facciamo un esempio avvenuto nell’ultimo mese: il ministro dell’Economia e la presidente di Confindustria ci dicono che la crisi è quasi passata, che non vi è stato alcun crollo del sistema finanziario e che al posto della paura c’è ora la speranza. Fino a qualche giorno prima, tutti affermavano che la crisi sarebbe stata lunga, che avrebbe comportato non solo gravi sacrifici, ma anche un cambiamento epocale di mentalità nella gente e negli assetti delle strutture di potere.

Nel giro di pochi giorni le previsioni apocalittiche sono state accantonate: le banche americane (Morgan, Goldman Sachs - vedi foto: la Goldman Sachs Tower di Jersey city, New Jersey) tornano a fare profitti, le nostre industrie riprendono ad esportare e la Fiat, che sembra sempre sul punto di crollare, compera invece l’americana Chrysler, imponendole il proprio modello manageriale.
Nel contempo, il nuovo presidente degli Stati Uniti sembra andare improvvisamente d’accordo con tutti i nemici storici: Cuba, Chavez, Ahmadinejad… Erano gli Stati canaglia, oggi sono tutti buoni.
La Corea ha tirato sì un missile, così per avvertimento, ma non ci sono state grandi reazioni. Una pacca sulla spalla, sembra dire Obama, non si rifiuta a nessuno. In questo, dobbiamo dire, molto berlusconiano, in quanto su questo piano nel nostro Paese non si temono confronti: noi siamo sempre stati storicamente amici di tutti, arabi ed israeliani, americani e russi, iraniani ed irakeni, e adesso abbiamo l’amico Putin, l’amico Bush, l’amico Sarkozy, l’amica Merkel, l’amico Erdogan…
Questa straordinaria atmosfera positiva ha avuto, da noi, una carta in più: il terremoto in Abruzzo. Qui si è verificata la novità maggiore. I soccorsi della Protezione Civile sono stati tempestivi ed efficaci. L’organizzazione degli aiuti e dell’emergenza insolitamente efficienti. Il governo si è dimostrato presente con tutti i ministri schierati sul fronte del ripristino di condizioni di vita accettabili. La ricostruzione viene prevista in tempi rapidi e, altra novità, senza aumenti di tasse o una tantum.


Il quadro generale non è mai stato così positivo
: la crisi sta scomparendo, i cattivi diventano buoni, e persino il governo italiano si mostra efficiente e organizzato. Tutto farebbe pensare ad un momento molto felice per la gente, ad una soddisfazione generale per come le cose si stanno mettendo e per le speranze che suscitano. Non è così, purtroppo. Il clima che si respira non è pacifico. La gran parte delle persone non vive questo momento con tranquillità e fiducia. Perché? Innanzitutto queste svolte così repentine, che fanno seguito a lunghi periodi di campagna ideologica in senso avverso, vengono vissute con grande scetticismo. Com’è possibile che per mesi si parli di crisi epocale e poi, in breve tempo, tutto si aggiusta? Non sarà stata tutta una manovra per far finanziare dai governi (cioè da noi contribuenti) i deficit delle speculazioni sbagliate del sistema bancario internazionale? Non sarà che le varie banche rifilano la montagna di titoli spazzatura allo Stato in cambio di soldi buoni? E, comunque, non è forse un gioco che vede come protagonisti i soliti noti, cioè coloro che sono stati responsabili della crisi?


L’impressione generale è quella che il cittadino resta sempre una pedina irrilevante
in un gioco molto più grande, del quale sfuggono i meccanismi veri, ma di cui si intuisce l’esistenza. Sono gli stessi meccanismi che soprintendono alla politica estera: fino a ieri si sapeva del valore assoluto della democrazia e della determinazione di opporsi ai dittatori. Ma se i principi possono essere così repentinamente rovesciati, se, senza che sia successo alcun che di nuovo, i nemici di ieri diventano accettabili oggi, come si può pensare che il cittadino comune possa tenere saldi quei principi, se vede che i suoi dirigenti, per primi, li ritengono un optional?
È credibile che contrasti che si protraggono per anni, con minacce di ogni tipo da una parte e dall’altra, si risolvano con un incontro conviviale, magari in una villa con parco in Sardegna?
E se poi i neo-buoni si mostrassero, fra un po’ di tempo, ancora dei cattivi (com’è probabile), cosa dovrebbe fare l’opinione pubblica? Cambiare nuovamente atteggiamento? E con quale convinzione?

Il rischio, molto reale e molto presente, è che l’unica arma di autodifesa di fronte alle capriole ed ai voltafaccia di chi comanda sia il cinismo, oggi l’atteggiamento più diffuso a livello popolare. Che il cinismo sia una forma di difesa psicologica, specie in Italia, viene dimostrato dal fatto che scompare improvvisamente quando si tratta di affrontare delle disgrazie. L’italiano si riscopre altruista e generoso, capace di grandi slanci e, persino, di doti organizzative.
Di tutte le notizie positive che circolano in questi giorni, il buonismo abruzzese è forse l’unico che, depurato dall’immancabile retorica, risulta autentico e veramente dentro il cuore del nostro popolo. Berlusconi ha capito questo animo, come sempre, prima di tutti gli altri ed ha deciso di giocare fino in fondo il terremoto come un test per tutto il governo.

Fino ad ora ci è riuscito in modo egregio e lo spirito, in fondo positivo e patriottico, degli Italiani è tutto al suo fianco. Quando poi inizierà la ricostruzione e alla Protezione Civile ed al volontariato si sostituiranno le imprese edili, allora si potrà veramente verificare se il cuore dei nostri connazionali potrà rimanere a sostegno, per una volta, delle istituzioni, o se sarà giocoforza, come nelle precedenti ricostruzioni, rifugiarci di nuovo nel consueto cinismo.

 

di Loris Dadam
da Nuovo Progetto maggio 2009

 

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