La forza dei fragili

Pubblicato il 29-06-2023

di Matteo Spicuglia

Deboli e forti, alle radici del senso della vita

Le verità che contano sono più semplici di quanto si possa pensare. Si comunicano da sole, restano in testa, continuano a farti compagnia. Come quegli scatoloni disseminati nel centro di una grande città. Per nulla appariscenti, a prima vista comuni scatoloni da trasloco. La particolarità in due dettagli: le etichette attaccate sopra e sui lati con la parola sogni e un nastro adesivo da imballaggi con la scritta fragile. Non si sa chi li ha ideati e collocati agli angoli delle strade. Sicuramente qualcuno che ha capito l’essenza della semplicità e forse anche uno spicchio del senso della vita.

Cosa c’è di più bello dei sogni? Non quelli che fanno fuggire dalla realtà, che si diradano al risveglio o che consolano. Piuttosto, quelli che smuovono le montagne, che fanno progettare strade e fatti nuovi, che non conoscono l’impossibile. Sogni così possono cambiare veramente il corso della storia. Sogni preziosi, fondanti, luminosi. Proprio per questo fragili.

È un problema? Tutt’altro perché la fragilità in questo caso non è altro che il metro di misura per capire cosa è veramente importante. Più le cose contano e più sono delicate. Non si tratta di dire se è giusto o sbagliato. È semplicemente un dato di fatto.

È fragile un bambino che ti abbraccia senza chiedere nulla in cambio, che impara l’amore di cui sarà capace dal tuo esempio.

È fragile l’amore che ti scoppia dentro per una persona, un affetto, per gli amici. Non puoi darlo per scontato perché i sentimenti non sono fatti di granito. Nessuna certezza, ma solo la tua volontà umile di difenderli.

È fragile il patrimonio dei tuoi ideali, quelli che sono germogliati nel tuo cuore giovane, che hanno attraversato delusioni e tempeste. Non vivono di vita propria, ma della tua costanza.

È fragile il bene che puoi alimentare, quello che può fare davvero la differenza. Non è mai automatico, di solito nemmeno così seducente a differenza del male. Non si realizza da solo, ma hai il potere di sceglierlo.

È fragile la serenità, la leggerezza dei momenti di gioia. Basta un alito di vento per incrinarla, per mandarti in confusione, per incupire lo sguardo. Ma è proprio lì che puoi celebrarne la memoria per non arrenderti e guardare oltre.

È fragile la tua conoscenza che chiede di essere continuamente alimentata e sostenuta. Più facile metterla da parte, non considerarla, darla per acquisita. Ma solo tu puoi tenerla accesa.

È fragile la passione per un talento o una professione. Sono dimensioni che non possono esprimersi sempre ai massimi livelli e che spesso fanno i conti con la routine. La tentazione di mollare a volte è forte, ma nessuno potrà dire l’ultima parola al tuo posto.

È fragile la coerenza che raramente incontra una piena gratificazione, la sensazione di non avere bisogno di nient’altro. Facile metterla in discussione. Ma passa solo da te la determinazione per alzare un argine.

È fragile la fedeltà alle consapevolezze maturate in passato. Il tempo sembra incapace di mettere un punto. È come se continuasse a sparigliare pensieri e situazioni. Ma chi ti impedisce di essere tu a dare le carte?

È fragile la fede, capace di spostare le montagne, ma anche di rimanere sospesa quando fai fatica. Una luce che può essere fuoco o chiarore di stelle. L’importante è che tu continui a tenere gli occhi aperti per vederla senza stancarti. 

Ma nulla è più fragile della vita stessa, del suo zigzagare spesso illogico, del suo spegnersi a volte nel dolore che rimane mistero. Vita fragilissima, forte e splendida proprio per questo. Follia? No, non potrebbe essere diversamente. Perché? Semplice.

Solo la fragilità è condizione per prendertene cura, per vederla come tesoro, per farne un inno, donandola

Matteo Spicuglia

NP Aprile 2023

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