GEORGIA: l’ora della solidarietà

Pubblicato il 17-11-2011

di laura e giancarlo


Mentre nel Paese la sensazione è che la guerra non sia ancora finita, Caritas Georgia ci aggiorna sulle iniziative in atto a favore dei profughi. La tempestività è essenziale e richiede l’aiuto di tutti. Il Sermig sta raccogliendo aiuti.

Caritas Georgia

 

Intestazione Caritas Georgia

Tbilisi, 15 agosto 2008

Carissimi Amici,

Vi scriviamo per darVi le nostre notizie
ed aggiornarVi sulle varie attività che portiamo avanti grazie al Vostro importante sostegno. Le notizie che riceviamo sulla situazione a Gori ed in altre zone di conflitto sono contraddittorie. Fatto sta che ancora è molto rischioso andare a Gori, saccheggiano la città e il pericolo esiste ancora. La situazione a Tbilisi invece è tranquilla, ma si nota già la carenza di alcuni generi alimentari. Ad esempio a Kutaisi (Georgia Occidentale) non si trova più la farina. Dalle informazioni che riceviamo da World Food Program, il numero delle persone sfollate aumenta sempre di più. Lo vediamo anche noi, nelle strutture dove sono alloggiati i nostri profughi. A Gldani ieri c’erano 310 sfollati, oggi ci sono 350 persone. Nella scuola pubblica, accanto al nostro ufficio, stanotte sono stati sistemati altri 220 profughi.

Cerchiamo di organizzarci qui nel nostro ufficio e di organizzare il nostro lavoro, che non è facile, perché molti collaboratori, per le ferie sono fuori città e non riescono a ritornare a Tbilisi. C’è qualcuno che dorme in ufficio. Ieri, siamo andati a visitare le strutture dove alloggiano i profughi. È difficile trasmettere il loro stato d’animo, la loro disperazione e il dolore. In una piccola stanza del vecchio asilo statale, con quattro letti per bambini, dormono per terra dodici persone. Una ragazza di 26 anni, già mamma di due figli, diceva che i bambini, a causa dello stress subito, non riescono a mangiare. Alla nostra domanda cosa le serviva, ha risposto abbassando la testa: “tutto”, aveva i capelli spettinati, perché non aveva pettine e si è scusata…

È difficile rimanere indifferenti alla sofferenza di queste persone innocenti, della gente che ha visto spargere sangue, bombardare villaggi, le proprie case… Dopo tutte queste testimonianze, è difficile anche per noi lavorare, ma non abbiamo diritto di lasciare spazio alle emozioni, stare con le mani in mano e piangere insieme a loro. Dobbiamo agire, trovare le forze ed affrontare questa prova difficile.

Abbiamo deciso di mettere nel cortile del nostro Panificio i forni ricevuti dall’Italia e preparare i pranzi (due volte al giorno) anche per loro. Per oggi, a Tbilisi aiutiamo 951 profughi, tra cui tanti bambini (un bambino è nato ieri!!!) e serviamo 2.250 pasti al giorno. Al gruppo di profughi sistemati a Gldani, assicuriamo il pasto tre volte al giorno, ad atri due gruppi invece solo due volte. Dobbiamo riconoscere che in questo periodo, quando la metà di collaboratori è in ferie, questo per noi è un grande sforzo fisico e anche finanziario. Ma Voi, con le Vostre chiamate, lettere con le promesse di offerte, e-mail di sostegno e di preghiere state a fianco a noi. Molti di Voi ci chiedono scusa che sono in ferie, gli uffici sono chiusi e non riescono ad aiutarci così come vorrebbero, ma credeteci che anche le Vostre parole più semplici: “Vi siamo vicini e preghiamo per Voi” ci incoraggiano tanto.

 
 
Stanotte, all’aeroporto di Tbilisi, è atterrato l’aereo di aiuti umanitari inviati dalla Caritas Polonia. All’una di notte, abbiamo scaricato dieci cartoni pieni di farmaci, attrezzature mediche e diverso materiale. Distribuiremo tutto ai vari ospedali. In questi giorni, la nostra Caritas ha acquistato farmaci e diversi articoli di prima necessità per un totale di 3.500 euro.

Ieri con la nostra dottoressa e con due rappresentanti di CRS (Catholic Relief Service) siamo stati all’Ospedale Repubblicano di Tbilisi, dove sono ricoverati 128 feriti di cui 104 militari. Siamo riusciti anche a parlare con alcuni di loro. Dobbiamo sottolineare le ottime condizioni di questo ospedale, ma purtroppo non tutti gli ospedali sono così ben attrezzati. Prima di acquistare materiale per gli ospedali, ci informiamo in anticipo su cosa gli serve e di cosa hanno più bisogno.

Arrivano tante chiamate anche dalla città di Kutaisi, dove per ora ci sono 1.000 profughi. Da lunedì, se le strade saranno aperte e se sarà possibile, porteremo a Kutaisi viveri, vestiario ecc. ed apriremo la nostra Mensa Poveri per offrire il pasto a 100 profughi.

Abbiamo deciso di assumere temporaneamente uno psicologo e uno psichiatra, che da oggi visiteranno i nostri profughi, perché molti di loro soffrono di problemi psichici.

Da una settimana, a Tbilisi, in altre città georgiane e nel mondo si respira l’aria di solidarietà. Oltre quella solidarietà e vicinanza che ci dimostrate Voi ed altri amici da tutte le parti del mondo, bisogna notare anche la solidarietà tra la popolazione georgiana. La gente cerca di aiutare i profughi con quel che può. Nei palazzi condominiali, i vicini di casa raccolgono per i profughi cibo, vestiario, sapone, detersivi, piatti, bicchieri e così via. Tutti cercano di consolarli ed incoraggiarli in qualche modo. Ieri abbiamo visto arrivare dai nostri profughi un signore, professore di fisica, che ha portato il televisore e il fornello a gas ai propri compaesani in difficoltà. Era difficile trattenere le lacrime sentendo le parole: “Non posso rimanere indifferente quando soffrono i miei compaesani, devo fare qualcosa e per questo ho portato questo piccolo dono”.

Purtroppo l’emergenza continua e la Vostra vicinanza in questo momento è veramente molto importante!!
Un sincero ringraziamento a tutti.
Con tanta stima
Padre Witold

Tbilisi, 16 agosto 2008

Carissimi Amici,

Qui in Georgia, sembra che la guerra non sia ancora finita
. A ca. 45 chilometri dalla capitale georgiana, ci sono ancora le truppe russe. Poco fa un giornalista polacco che si trova a Gori ci ha comunicato: “Alcune persone ritornano, distribuiscono gli aiuti umanitari, i telefoni funzionano, ma la mia impressione è che i militari russi non hanno intenzione di andar via”.

Oggi è sabato ma il nostro ufficio lavora lo stesso. Ringraziamo ancora tutte le persone che ci hanno chiamato anche stamattina per esprimere il loro appoggio e la vicinanza.
È vero che questa guerra ha provocato la morte di tante persone, ma due giorni fa, una donna dal nostro campo profughi di Gldani ha partorito un bimbo!! La vita continua e noi cerchiamo di stare vicino a questa gente disperata. Grazie alle generose offerte che ci assicurate, stamattina abbiamo comprato per i profughi sapone, detersivi, dentifrici, spazzolini da denti, bacinelle ed altri articoli di prima necessità.

Ieri sera, il nostro Nunzio Apostolico si è recato in un vecchio ospedale di Tbilisi, nel quartiere Isani, dove sono alloggiati 1.800 profughi. Abbiamo portato loro pane e panini prodotti nel nostro Panificio, che in questi giorni lavora a pieno ritmo. Stasera, insieme al nostro Nunzio, porteremo loro le pizzette tipiche georgiane, che sono abbastanza nutrienti e possono sostituire il pranzo. Purtroppo la nostra Caritas non è in grado di soddisfare tutte le richieste di aiuto che riceviamo e continuiamo ad assistere gli sfollati, di cui Vi abbiamo scritto in questi giorni.

Oggi abbiamo ricevuto la chiamata dal Principe Bagrationi-Orsini che si trova a Tbilisi, che ci ha comunicato la grave situazione nella città di Rustavi, dove ci sono 550 bambini da zero a 8 mesi che abbisognano di latte, pannolini ecc. Abbiamo verificato questa informazione al Municipio di Rustavi e siamo venuti a sapere che in realtà ci sono 700 bambini. Purtroppo a Rustavi non c’è la vendita all’ingrosso, per il fine settimana sono chiusi tutti i magazzini, per questo lunedì compreremo la merce a Tbilisi. Forse potremo fornire il materiale necessario purtroppo solo per tre giorni o per una settimana.

Oggi ci hanno chiamato dal Ministero delle Finanze, comunicando che nell’edificio del Ministero ci sono 300 profughi e ci hanno chiesto se possiamo aiutarli con letti e materassi.

 
 
Di nuovo Vi ringraziamo infinitamente perché ci ricordate nelle Vostre preghiere e non ci abbandonate in questa difficile situazione.
Con stima
Padre Witold

Tbilisi, 18 agosto 2008

Carissimi Amici,

Vi scriviamo anche oggi per darVi le nostre notizie
. Nella nostra lettera del 16 agosto, Vi abbiamo parlato di 1.800 profughi alloggiati in un vecchio ospedale del quartiere Isani. All’interno di questa struttura, insieme all’Ordine di Malta, pensiamo di prestare assistenza medica ai profughi, che ne hanno bisogno. Da domani porteremo loro, la mattina, 1.800 unità di vari prodotti del nostro Panificio e di sera altre 1.800 unità e distribuiremo anche dieci tonnellate di vestiario usato.

Domani sera alle ore 20:00 georgiane, presso la Residenza dell’Ambasciatore Italiano in Georgia, abbiamo l’incontro con i Rappresentanti della Croce Rossa Italiana. Ci auguriamo che la collaborazione con la Croce Rossa Italiana, sarà molto proficua ed utile per le persone sfollate. Intanto continuiamo ad assistere i profughi sistemati nei quartieri di Gldani e Mukhiani. Grazie alle Vostre generose offerte, abbiamo già acquistato 240 materassi per i profughi di Mukhiani ed abbiamo ordinato altri 600 materassi per altri sfollati.

Da ieri, un collaboratore della Caritas Tedesca, che è anche il rappresentante della Caritas Internationalis, ci dà una mano a coordinare e a organizzare meglio il nostro lavoro. Quando le truppe russe si ritireranno dalla città di Gori, insieme al nostro ospite tedesco, abbiamo pensato di aprire a Gori una Mensa Umanitaria per la durata di circa 3-4 mesi ed offrire pasti agli abitanti che sono stati saccheggiati e che hanno bisogno del nostro aiuto.

Con gli sfollati, continua a lavorare la psichiatra, che è stata assunta temporaneamente. Dobbiamo riconoscere che il suo lavoro è di grande importanza per le persone che hanno subito un forte stress. Per questo pensiamo di assumere un altro psichiatra.

 
 
Il 22 agosto aspettiamo gli aiuti umanitari dall’Ordine di Malta della Polonia, che sarà di grande aiuto per le persone sfollate che si trovano in estrema difficoltà.

In questi giorni, da World Food Program, abbiamo ricevuto i seguenti prodotti alimentari: 2.900 kg. di farina, 215,3 kg. di olio vegetale, 72 kg. di zucchero, 36 kg. di sale e hanno promesso di aiutarci ancora.

Ora il nostro Nunzio Apostolico, Padre Witold e un giornalista dall’Italia, stanno andando a Gori! Stanno portando un po’ di pane e scatolame ai più bisognosi. Domani Vi racconteremmo dettagliatamente quello che hanno visto con i propri occhi e le necessità che ci sono.

Ringraziamo ancora una volta tutto il popolo italiano per i generosi gesti di solidarietà concreta e per l’amore incondizionato verso il prossimo. Stamattina abbiamo ricevuto una mail di sostegno da un nostro amico italiano che vive a Tokyo! Grazie ancora a tutti per la vicinanza e perché siete così numerosi!!!

Con gratitudine
Padre Witold
 
Il Sermig sta raccogliendo aiuti per la Georgia, causale “CARITAS GEORGIA - EMERGENZA GUERRA”:

- ccp n°29509106 intestato “Sermig”
- c/c bancario intestato “Cooperativa Internazionale per lo Sviluppo”,
  IBAN: IT73 T033 5901 6001 0000 0001 481
Vedi tutte le foto sulle attività della Caritas Georgiana:
flickr.com

Vedi anche:
GEORGIA: attivata Mensa umanitaria
GEORGIA: 40.000 profughi
 

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