Finalmente estate!

Pubblicato il 24-10-2022

di Michelangelo Dotta

Con l’estate alle porte, il contagio e i decessi per Covid finalmente in calo, i turisti che si affacciano in massa nel bel Paese, i ristoranti, i musei e le spiagge che ricominciano a popolarsi, anche l’informazione, le testate giornalistiche e televisive, hanno trovato nuova linfa cui attingere per aprire la stagione balneare.

Nonostante il nuovo allarme per la comparsa del vaiolo delle scimmie, l’impronta generale è quella di un cauto ottimismo, largo alla spensieratezza e alle infradito, ai progetti di vacanze più o meno lontane, ai primi bagni e alle gite fuori porta, ai progetti di vacanze più o meno lontane, ai primi bagni e alle gite fuoriporta con gli amici. La tragedia della guerra in Ucraina si è lentamente trasformata in preoccupazione per i futuri rifornimenti di gas e petrolio, per l’aumento del conto della spesa e del pieno di benzina per il weekend al mare e per il senso di pericolo e insicurezza che alberga latente in ognuno di noi…

Ma è finalmente estate e siamo ben consci di quanto la magica alchimia che genera il binomio sole/spiaggia in noi italiani sia ristoratrice e in grado di rasserenare gli animi…

La guerra è passata in secondo piano, una gran parte dei profughi è rientrata nelle grandi città ucraine, il battaglione Azov si è arreso all’esercito russo e il frumento, come un tempo, è diventata la vera merce di scambio tra l’Occidente e Putin. Come in un gigantesco rewind della storia, siamo ritornati indietro di secoli, alle battaglie per il grano, per alcuni versi direi all’essenziale, alla sostanza vera dell’uomo, tecnologia sofisticata delle armi e semplici chicchi di grano, nel terzo millennio parrebbe un paradosso se non fosse la tragica realtà. Stiamo parlando di cibo, alimentazione, sostentamento, di mangiare insomma, esigenza primaria degli uomini alla pari del respiro che ci tiene in vita; e per la prima volta questa guerra 3.0 si è trasformata da immagine in realtà, ha rispolverato un’atavica paura seppellita nella memoria dei nostri nonni, la fame.

D’improvviso una delle cose che più diamo per scontate, come l’aria e l’acqua, assume una connotazione diversa, da vizio licenzioso figlio dell’opulenza e del benessere occidentale a bene necessario e imprescindibile; il cibo che rallegra e colora le nostre tavole prima di essere un diritto è una conquista, e ora iniziamo a rendercene conto… E proprio conquista, insieme a prigionieri e assedio compongono, guarda caso, la terminologia/ossatura che riconduce alla guerra. Ma ora è estate e i libri di storia riposano polverosi sugli scaffali mentre ai TG scorrono le immagini dei primi vacanzieri in coda sulle autostrade, per ora l’autunno è lontano.

Michelangelo Dotta

NP Giugno-Luglio 2022

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