FAHRENHEIT 451

Pubblicato il 14-03-2014

di Simona Carrera


… ovvero la temperatura alla quale la carta brucia. Debutta la versione teatrale di Luca Ronconi ed Elisabetta Pozzi, dei quali pubblichiamo l’intervista

di Simona Carrera

 

Dopo i successi del Progetto Domani, Luca Ronconi torna a Torino portando in scena uno dei testi più affascinanti della letteratura fantastica. “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury è uno dei romanzi più profetici degli anni Cinquanta/Sessanta che ha anticipato lo strapotere della tv, la decadenza del futuro e dei costumi, il timore della civiltà portata dalla cultura e dai libri.
In quest’opera, pubblicata nel 1953, si racconta di uno Stato talmente autoritario che sente il bisogno di mettere i libri al rogo; Montag, il protagonista del romanzo, è un pompiere che ha l’incarico speciale di bruciare libri e carta stampata, ed il titolo del romanzo, non a caso, è riferibile alla temperatura a cui la carta brucia.Nella società immaginata da Bradbury, infatti, è reato leggere e possedere qualsiasi tipo di volume: in questo mondo fatto di solitudini e di paura, l’informazione è garantita da una onnipresente televisione, gestita dal governo. Eppure, attraverso l’incontro con Clarisse, Montag scoprirà il fascino del libro e della lettura: si rifugerà in una foresta dove si sono raccolti gli uomini liberi che, per salvare il passato, imparano a memoria i testi.

«Fahrenheit 451 di Ray Bradbury - dichiara Luca Ronconi - è un testo sulla necessità di conservare la memoria, non soltanto per ciò che riguarda la lettura, ma anche per quel che concerne la non perdita della tradizione. La memoria può essere suscitata da tante cose: dalle sensazioni, da un’immagine, da un profumo. Nel caso del testo di Bradbury la memoria è il ricordo di parole, il ricordo di situazioni e anche il continuo rinnovarsi, in qualche modo, di quelle parole e di quelle situazioni ogni volta che le si ripensa. La memoria della lettura appare diversa dalla memoria visiva. Rileggere significa, in qualche modo, avere la possibilità di rivangare sempre qualcosa che cambia di continuo».

Il progetto nasce da un’idea di Elisabetta Pozzi, che nel mese di marzo si è già cimentata, al Teatro Vittoria di Torino, nella lettura del romanzo.
«Nella trasposizione scenica - continua Ronconi - cerco il rapporto diretto con il testo, anche perché generalmente, a parte i necessari tagli, non opero mai nessuna alterazione nel dettato dell’autore.

Si tratta, comunque, di tradurre un testo in un’altra lingua che è quella del teatro, ma nel far ciò io cerco sempre di essere il più obbiettivo possibile». Fahrenheit 451, nella versione teatrale tradotta da Monica Capuani e Daniele D’Angelo, debutterà sabato 21 aprile 2007 alle Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri con un cast d’eccezione: Elisabetta Pozzi (in scena nel doppio ruolo di Clarisse e di Faber), Alessandro Benvenuti (Beatty), Fausto Russo Alesi (Montag) e accanto a loro Melania Giglio, Stefano Alessandroni, Fortunato Cerlino, Mariangela Granelli, Michele Maccagno, Maria Grazia Mandruzzato, Andrea Simonetti e Carlotta Viscovo.
Lo spettacolo è una coproduzione di alcuni dei più importanti teatri italiani – la Fondazione del Teatro Stabile di Torino, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro di Roma, il Teatro Biondo Stabile di Palermo – in collaborazione con la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Fahrenheit 451 sarà replicato fino al 6 maggio 2007 e nella prossima stagione sarà in tournée in Italia.

Info: www.teatrostabiletorino.it

Intervista a Luca Ronconi
Intervista ad Elisabetta Pozzi

 

 

 

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