Faccialibro

Pubblicato il 15-08-2012

di andrea

di Andrea Gotico - Lo so, è un po’ da snob l’esser fieri di non possedere un account su Facebook e io, fiero, lo sono stato per un sacco di tempo. Fino a quando non ce l’ho più fatta e ho ceduto alla tentazione, con la giustificazione che avrei compiuto tale bassezza sotto falso nome e solamente per vedere di cosa si trattasse e come funzionasse, quindi per interesse social scientifico.

Una volta dentro, in modo alquanto prevedibile, sono caduto nel gioco di chi cerca vecchi e nuovi amici, tra i quali trovo il bimbo con cui giocavo a biglie nella spiaggia di Viareggio nel 1982, pochi giorni prima dell’Italia campione ai mondiali spagnoli, e con mio enorme stupore c’è anche un tizio con il mio stesso nome. Come prima cosa gli chiedo di farmi amico, così da entrare in contatto con il mio giovane omonimo. Il tempo passa e vecchi e nuovi conoscenti mi fanno amico evitandomi il grattacapo di innumerevoli sensi di colpa. Tutti mi fanno amico. Tranne il mio omonimo. Come mai?

La curiosità diventa insopportabile, al che, mente geniale quale io sono, chiedo a tutti i miei amichetti di chiedere a loro volta di diventare amici del mio omonimo. Dovrà pure accettare qualche amicizia il mio solitario e scorbutico omografo! Passa il tempo, ma niente. Inizio a pensare al peggio, mi dico: strana la vita, ad un passo dal conoscere il mio eguale lui muore senza lasciarmi modo di dirgli ti faccio amico, ebbene sì, accetto la tua amicizia, oppure grazie che nella tua immensa bontà mi fai amico, nella tua grandezza accetti la mia amicizia. Penso: non è giusto, anzi, non è corretto, non si può morire così senza neanche partecipare ad un mio evento, senza neanche entrare a far parte del fan club degli amici di zio Brambilla. Caspita, no! Passa il tempo, grazie al quale inizio a dimenticare.

Per distrarmi e non pensare compro piccole cose inutili, riguardo Jesus Christ Superstar e mangio patatine a piene mani in maniera ossessiva compulsiva. Qualsiasi cosa io faccia, però, il tarlo è sempre lì inesorabile, insieme alle nuove carie. Ci dormo su una notte e al mattino un dubbio molto grosso si fa strada nei miei pensieri. Accendo il computer, entro nel faccialibro e una voce angelica mi suggerisce: “prova ad entrare nell’account del tizio che porta il tuo nome con la tua psw”. “Ok ci provo”… pochi istanti e sono dentro. Il mio omonimo ero io me stesso medesimo iscrittomi circa 7 anni prima! Sono il principe dei cretini, mi dico. Che altro posso dire? Non mi resta che fare amico il mio falso me, se lo merita! È meglio che io vada in vacanza al più presto. Ah, già, è vero, ci sono già stato!

ORZATA CON LATTE – Rubrica di Nuovo Progetto

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