“Chitarre della Pace” per tutte le età

Pubblicato il 15-08-2012

di Gian Paolo Lopresti

di Gian Paolo Lopresti - La formazione del Laboratorio del Suono del Sermig tra case di riposo e scuole.

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Si era partiti alle 12 alla volta di Sciolze. Nel furgone sei chitarre, un violino, un basso elettrico, percussioni e varie. All’arrivo: carrozzine, stampelle, bastoni... la location è decisamente insolita per un concerto! Oggi il gruppo che ho la fortuna di dirigere, le “Chitarre della Pace”, suona nella Casa di Riposo Villa Ia. Ci si aspetterebbe forse un programma di liscio romagnolo o di canzoni alla Nilla Pizzi, ma noi, contro ogni aspettativa, abbiamo invece l’ardire di proporre un programma vario ed articolato, sebbene di facile ascolto, per sollecitare la curiosità nei confronti di differenti universi sonori. Si viaggia come in una macchina del tempo attraverso epoche e continenti diversi: da Alessandro Scarlatti si giunge all’italo americano Henry Mancini (quello della Pantera Rosa), passando per gli spagnoli Albeniz (“Asturias”) e Antonio Ruiz-Pipò, con una tappa nella Buenos Aires di Astor Piazzolla. Ma non mancano autori più popular come i cileni Inti Illimani e il più famoso quartetto di Liverpool, i Beatles.

 

Ciò che ci colpisce è la curiosità e la voglia di esplorare ancora nuovi territori che gli ospiti di questa struttura dimostrano. Ascoltano con estrema attenzione, applaudono, fanno domande, muovono un piede a tempo. Insomma dimostrano di emozionarsi in preda al potere della musica. I protagonisti di questo evento, in effetti, irripetibile (come tutte le “performance live”), sono i ragazzi del gruppo nato al Laboratorio del Suono, che nello spirito di servizio al prossimo del Sermig hanno attivato una relazione emotiva attraverso un linguaggio musicale aperto alle differenze, contro i muri e gli steccati che troppo spesso vengono eretti tra i diversi generi. Età, condizione sociale, background culturale perdono ogni connotazione di esclusione per assumere un significato di ricchezza nella varietà e accettazione dell’altro che sono i presupposti per un rinascimento sociale il cui obiettivo sia la pace per tutti.

 

Al termine, Maria, 94 anni, vuole assolutamente abbracciare il violinista Alessandro per le due ore di emozioni che assieme alle “Chitarre della Pace” ha saputo regalarle. Prossime tappe delle “Chitarre della Pace” saranno alcune Scuole Medie di Torino, anche con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi alle ingiustizie del mondo. Si raccoglieranno infatti materiali didattici per scuole di aree particolarmente sfortunate del pianeta.

 

 

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