Una storia nella storia

Pubblicato il 15-02-2022

di Carlo Degiacomi

Si fa presto a dire zanzara. Ci sono 3.500 specie di zanzare, di cui alcune centinaia sono in grado di diffondere malattie. Le zanzare indirettamente uccidono perché provocano le tossinfezioni. Se non ci fossero le zanzare questi agenti patogeni non esisterebbero. Anche la storia dell'umanità sarebbe stata diversa, perché molte infezioni di massa nel passato hanno determinato eventi che hanno cambiato il suo corso. Le zanzare si sono dotate di queste armi «biologiche” di distruzione di massa: sono, a seconda dei casi, virus, vermi, protozoi (parassiti).

Pensiamo alla malaria. I dati mondiali OMS 2019 sono significativi: 229 milioni il numero di casi stimati in 87 Paesi endemici per malaria. 409.000 numero stimati di decessi (di cui 274.000 bambini con meno di 5 anni di età – il 67%). 1.200 decessi al giorno per questa malattia. Rispettivamente il 94% e il 95% dei casi e dei decessi in Africa.
La grande novità è che l'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha invitato a utilizzare il nuovissimo vaccino antimalarico per bambini. Nome complesso tecnico: vaccino RST, S/AS01 della ditta farmaceutica GlaxoSmithKline. Alla faccia dei no vax e dei ni vax, finalmente è stata completata la prima grande verifica sul campo, in modo largamente positiva, in Ghana, Kenya e Malawi. La sperimentazione ha riguardato 800mila bambini dal 2019, 2,3 milioni di dosi. Ecco quanto si sa oggi: il vaccino richiede 4 dosi. 3 da somministrare a 1 mese di distanza una dall'altra, con un richiamo (quarta dose) fino a 18 mesi circa dopo.

Quando diciamo bambini si tratta di un'età di 5/6/7 mesi: i più esposti a una conclusione mortale della malattia. L'efficacia: porta ad una riduzione del 30% della malattia grave. Previene circa 4 casi su 10 di malaria; di 3 casi su 10 in forma grave. Riduce a 1/3 il numero dei bambini bisognosi di trasfusione di sangue. Arriva ad un grado di riduzione del 70% della gravità della malattia dei casi di ricovero e di morte, se viene utilizzato con farmaci antimalarici. Insomma un vaccino da osservare con attenzione e che si aggiunge gli altri contro le malattie infettive. Il costo è oggi tra i 5 e i 10 dollari per dose, circa 30 dollari a bambino.
Adesso bisogna che gli Stati più colpiti inseriscano la vaccinazione nei programmi nazionali della prevenzione della malaria. E siano aiutati.

I cambiamenti climatici sono un problema anche sotto questo aspetto perché i climi più caldi possono sostenere tutto l'anno intere popolazioni di zanzare. La Fondazione Gates e altri enti di beneficienza (ad esempio il Fondo globale per la lotta contro l'Aids/hiv), sono stati e sono i principali soggetti finanziatori della lotta contro la malaria, con qualsiasi strumento, compresa la ricerca sul vaccino, da parte di altri istituti diversi da quelli che hanno oggi raggiunto un buon risultato. Tra gli interrogativi da risolvere con ulteriore ricerca ci sono ad esempio la durata della loro efficacia e le tecniche CRISPR, di editing genetico mirato. Come sempre le cose non sono mai semplici come appaiono. Il vaccino non ci deve illudere che la malaria sia sconfitta, ma esiste uno strumento in più da utilizzare.


Carlo Degiacomi
NP novembre 2021

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