Scuola more open

Pubblicato il 30-11-2020

di Carlo Degiacomi

Preparare gli insegnanti, anche con corsi obbliga­tori, a forme innovative di didattica; affermare un po’ di didattica a distanza come nuova opportunità, anche per lavori di gruppo degli studenti, per sentire e discutere opinioni esterne alla scuola sui temi contemporanei; in­nestare contenuti e metodi tecnologici nelle discipline esistenti collegandole alla vita degli studenti il più possibile; selezionare come gruppi di insegnanti, con gli studenti, temi di attualità tra­sversali e complessi per esercitare il proprio spirito critico, facendosi aiu­tare dall’uso delle nuove tecnologie.

Sono alcuni dei temi della didattica su cui dopo tante parole e anche tante stupidaggini dette e scritte nell’estate sulla scuola italiana, sarebbe utile di­ventassero un dibattito diffuso, conti­nuo, trasparente, urgente. Dovrebbero impossessarsene gli insegnanti e gli studenti (pur attenti ai consigli ester­ni) che sono i veri protagonisti.

Dalla mia esperienza diretta, quindi non da un dato scientifico, c’è almeno un terzo di insegnanti che stanno spe­rimentando da anni su temi importan­ti e pressanti la loro impostazione di “fare scuola” attiva e coinvolgente. De­vono fare un po’ più “rumore”. Avrei un appello da fare agli insegnanti di ogni livello scolastico e di ogni materia: in quest’anno scolastico introducete in una parte dei programmi, in modo interdisciplinare, il tema che i ragazzi stanno vivendo: il tema complesso e attuale del coronavirus allargato al va­sto mondo dei microrganismi.

Vi fornisco alcune motivazioni, ma ne avete certamente molte di più nella vostra testa, a partire dal dato psico­logico individuale e collettivo con cui ognuno sta reagendo a questo convi­vere con il virus. Anche proprio i pro­blemi psicologici sollevati dalla ma­lattia e dal lockdown meritano studi e approfondimenti specifici.

Dalla paura di ammalarsi, allo stress, all’ansia, legate spesso a situazioni di isolamento individuale, incertezza sul lavoro, sul futuro, preoccupazione per i familiari, perdita di reddito… fino ad arrivare alle forme di intolleranza verso chi segue le regole o viceversa verso chi non le segue (più difficili da esplicitare visivamente); la sfida aperta di tante persone (anche se in minoran­za) che preferiscono ritenere il Covid un’invenzione per limitare la libertà. In base alle scelte di tante scuole potre­mo vedere se ha ragione o no il giorna­lista Piero Bianucci: «A lungo termine contro il diffondersi della cattiva infor­mazione c’è solo la scuola».

Per aiutare questa riflessione a scuo­la e in famiglia, tra i tanti materiali, potete utilizzare gratuitamente il libro/ quaderno educational: CORONOVI­RUS & C. scritto da Ecofficina – e ag­giornato a settembre 2020 – apposta con scopo didattico per facilitarvi la ricerca di conoscenze di base e di ap­profondimenti.

 

Da scaricare all’indirizzo:

https://issuu.com/ecofficinasrl/docs/co­ronavirus___c

«A lungo termine contro il diffondersi della cattiva informazione c’è solo la scuola»

 

Carlo DeGiacomi
NP Ottobre 2020

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