07.09.09

Pubblicato il 16-09-2009

di Redazione Sermig

In questa settimana, passata al Sermig, ho potuto imparare molte cose. Cose che non avrei mai pensato mi fossero rinfacciate, a tal punto da farmi riflettere sulla mia vita passata, ma in special modo a quella vita che ancora devo intraprendere. Ho capito la mia fortuna, che se non altro viene dal volere di Dio, di nascere in un paese come l’Italia e in una famiglia, aperta alla vita e alla religione, come la mia.
Vorrei poter urlare al mondo intero gli insegnamenti che vengono tramandati da questo posto, quegli insegnamenti che richiamano la solidarietà, la pace e l’amore. Principi divenuti ormai parte di un’utopia che ormai sembra destinata a svanire miseramente.
Vorrei poter urlare a quei ragazzi, che passano la loro vita immersi nell’alcool e nella droga, che una speranza c’è anche per loro, una speranza di squarciare il buio c’è sempre, anche nelle situazioni più difficili.
Ogni giorno della mia vita, vedo molti ragazzi e molti giovani, che non hanno nessuna prospettiva di vita, sono vuoti e senza speranze, anche loro invece sono utili e importanti, per cambiare il mondo, trovando innanzitutto quella luce-guida disposta a salvarli.
In questo periodo ho potuto anche constatare quanto l’uomo sia meschino e privo di ogni umanità a seconda delle diverse circostanze che si propongono nella sua vita.
Credo fermamente che tutti gli uomini debbano perseguire il sogno comune di squarciare il buio per iniziare una vita nova, piena di speranza, piena di prospettive per la gioventù odierna, e specialmente piena di luce.

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok