Jim Cuddy, Emerson Lake & Palmer, Frank Sinatra

Pubblicato il 27-04-2024

di Gianni Giletti

JIM CUDDY – COLD COLD WIND
Blues travestito da ballata, anche un po’ sbarazzina, se non fosse la voce “da gasolio” del nostro Jim. È quella piega malinconica e spiegazzata della sua voce che ti conquista, come per una signorina il sorriso sornione di uno sciupafemmine. Brano con il passo del giaguaro, una chitarrina che gira impazzita, strofe logiche, che vanno giù come vino bianco fresco in una sera d’estate che, quando ti alzi, ti accorgi che non era gazzosa, finale strumentale che cambia le carte in tavola come un baro in una mano di poker. E sembra sempre lo stesso ritornello. Splendido

EMERSON LAKE & PALMER – ARE YOU READY EDDY?
Ahahahaha mai mi sarei aspettato un brano di ELP di questo tipo. È uno scherzo praticamente, sembra un rock’n’roll – anzi, lo è per un buona parte – ma poi il piano, sopra, ci suona un altro pezzo, che però ci entra in qualche modo e trasforma il rock’n’roll in qualcos’altro. Sembra di stare su scherzi a parte. Simpatico

FRANK SINATRA – I’VE GOT UNDER MY SKIN
Urca che classe. Quando Frankie attacca una nota, il cielo torna azzurro, come i suoi occhi. Complice un ar-rangiamento strepitoso, sottile quando serve, potente quando è il caso, con un’orchestra che l’accompagna e lo compiace passo passo, come si fa con i sovrani. Il resto è farina del suo sacco e quanta ne ha. La naturalezza con cui canta nasconde una tecnica mostruosa, un controllo ferreo di qualunque inflessione possa uscire dalla sua bocca, un’espressività ineguagliabile. A tanti artisti hanno dato l’appellativo di The Voice, ma uno solo è l’originale. Have a nice day, Frankie


Gianni Giletti
NP marzo 2024

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