Basta guerre, fratelli fermiamoci

Nel giro di poche settimane il mondo è ripiombato nell’incubo della guerra e ogni parola scritta precedentemente mi è sembrata inutile. La guerra in Israele e Palestina minaccia di diventare sempre più globale e lo è già attraverso le immagini e le voci che arrivano ogni giorno nella nostra vita e nella nostra apparente tranquillità. Non c’è angolo del mondo dove non ci sia un conflitto o una guerra in corso. Ovunque si respira odio e divisione, violenza e vendetta sembrano le uniche parole capaci di farsi strada.

Ognuno inneggia allo sterminio del nemico, ognuno per le sue “ottime ragioni”.
Il senso di impotenza che ci prende spegne la speranza che qualcosa si possa fare.
Eppure crediamo nella pace e ci crediamo anche quando non c’è, quando sembra un’illusione. Crediamo alla pace perché è possibile, è alla portata dell’uomo, se l’uomo ritorna a Dio con tutto il cuore.
Crediamo alla pace, sempre, perché è promessa di Dio ed è suo dono.

Crediamo nell’uomo, nel valore della vita di ognuno e ci ripetiamo con convinzione che non esiste nessuna motivazione giusta per uccidere. Ripeto spesso che a fin di bene esiste solo il bene e che il vero nemico è l’odio, non è mai l’altro.
Se non capiremo che ogni vita è sacra rimarremo inchiodati nel nostro istinto che rischia di portarci nella logica dell’occhio per occhio, dente per dente. Il male vuole convincerci che non possiamo fare nulla contro la guerra. Cerca alleati e li trova per suggerirci che non possiamo fermarla, che la pace è irrealistica, troppo semplice davanti alla complessità della storia politica.

Non siamo ingenui, sappiamo che il mondo di oggi è complicato, ma non vogliamo fermarci a questo. La Parola di Dio ci educa a guardare oltre, a guardare il Regno che abita la nostra terra, a ricordarci che gli operatori di pace saranno chiamati figli di Dio. Pace è andare oltre ciò che vediamo.
Credere alla pace è alla nostra portata.
 

Ernesto Olivero
Editoriale
NP novembre 2023