Mazzariello - Pubblicità Progresso

Pubblicato il 03-09-2023

di Gianni Giletti

È un periodo che sto riscoprendo, con somma sorpresa, degli autori italiani che fanno musica sul serio: credevo non esistessero più. Intendiamo, non rockstar da stadio pieno, né habitué da talent, ma autori arguti, brillanti, con idee musicali che valgono.
È vero, usano musica che viene dal passato e non inventano niente, ma smontano e ricostruiscono, mescolando i lego, formando costruzioni nuove, che sanno d’antico.
Qui ad esempio c’è del funky ed è anche bello e c’è una ricerca musicale sul testo piuttosto intensa. Il risultato è una canzone piacevole, che ti ingrifa, con suoni molto educati e selezionati. Roba leggera, breve e secca, prodotta con quattro strumenti in croce.
Sfiziosa.

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Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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